2015

Correa: «Veron importante per il mio arrivo. Eto’o? Un grande»

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In un momento nel quale non gioca molto, Joaquin Correa ha espresso le sue impressioni sui suoi primi mesi in Italia: a dicembre è arrivato dall’Estudiantes, il club che l’ha lanciato e nel quale è cresciuto. Ora El Tucu è un giocatore della Sampdoria e ha messo insieme quattro presenze (130 minuti) in quest’inizio della sua esperienza italiana.

AMBIENTAMENTO – Ai microfoni di ESPN, l’argentino ha raccontato il suo impatto con il nostro calcio e con l’arrivo alla Samp: «All’inizio è stato complicato: altra lingua, altro paese… però la verità è che sono felice, perché il mio sogno era di giocare in un altro continente». Un bel salto, quello dall’Argentina alla Serie A italiana. Un salto che va curato e reso più facile: «Il primo mese non ho giocato molto, anche perché ho avuto dei piccoli problemi dal punto di vista fisico. Però credo che la cosa più importante sia l’intensità degli allenamenti. E poi c’era il problema della lingua, perché non potevo comunicare con i miei compagni. Spero però di poter giocare per rendermi utile con i miei compagni».

DEBUTTO ED ETO’O – Il suo debutto in maglia blucerchiata è arrivato a Verona contro il Chievo. Un tempo, poi il cambio con Muriel: «Fu un peccato, perché perdemmo quella partita. Tuttavia, l’opportunità di giocare con giocatori come Eto’o e Bergessio è stata importante». Proprio Eto’o e la sua personalità sono una delle tematiche nelle domande rivolte a Correa: «Molti lo dipingono come complicato e difficile, ma in realtà è un ragazzo come altri, molto buono. Spesso ci ritroviamo a parlare spagnolo, altre volte invece ci beviamo un mate (bevanda sudamericana, ndr). Se mi ha dato qualche consiglio? Con tutta l’esperienza che ha e col fatto che giochiamo più o meno nella stessa posizione, mi sta insegnando molto. E non solo a me, ma anche a tutti i miei compagni».

MURIEL E GRUPPO – Con il camerunense, a gennaio è arrivato anche Luis Muriel: «Ogni tanto ci ritroviamo a pescare insieme… ci divertiamo, quando possiamo andiamo». Per altro, Correa ha formato un gruppetto di amicizie più forte a Genova: «Gonzalo (Bergessio, ndr), Chiquito Romero, Matias (Silvestre, ndr). Ho un bel rapporto sopratutto con Muñoz: siamo amici da sempre. Per uno come me, che è arrivato da poco, è importante avere l’appoggio dei tuoi connazionali. Loro hanno avuto le mie stesse difficoltà iniziali e possono aiutarmi».

ARGENTINI – I complimenti vanno sopratutto a Sergio Romero: «Penso che sia un grande portiere: ha tutto quello che serve, ma ora non gioca». Intanto gli argentini dominano la Serie A: «Tevez? Penso che sia il miglior giocatore del campionato italiano. Anche Higuain è uno dei migliori, anche se sono differenti. Non credo di scoprire nulla di nuovo se dico che hanno dimostrato di essere tra i migliori al mondo». Sul trasferimento alla Samp, ha pesato il parere di Juan Sebastian Veron, bandiera dell’Estudiantes ed ex Samp: «Quando abbiamo avuto diverse offerte, ho ascoltato il suo parere. Mi ha detto che la squadra stava crescendo, che a Genova si è trovato molto bene e che il tifo era passionale».

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