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2013

UFFICIALE – Edoardo Garrone è il nuovo Presidente della Sampdoria

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Edoardo Garrone è il Presidente numero 16 per l’Unione Calcio Sampdoria.

Tra breve, come riporta SampTv, dovrebbe iniziare la conferenza stampa del Presidente Garrone nella Sala dei Trofei di Corte Lambruschini: sono presenti Rinaldo Sagramola, Alberto Marangon e chiaramente il Presidente Edoardo Garrone.

Il Presidente prende la parola per presentare la sua squadra di lavoro.
«Abbiamo deciso di farlo nella sede ufficiale della Sampdoria perchè è sicuramente un momento istituzionale, poi qui nella sala delle Coppe e  è motivo di orgoglio.
Il Consiglio di Amministrazione, terminato poco tempo fa, ha nominato il sottoscritto come presidente della società ha cooptato il Sig. Lanzoni come consigliere della società e ha nominato vicepresidente Monica Mondini, volevo dirvi due parole sulla logica e quali linee saranno la guida del mio mandato.

Paolo Lanzoni è una vecchia conoscenza molto stimato dalla mia famiglia, è stato già consigliere della Sampdoria nella prima fase della Sampdoria targata Garrone, lasciò il consiglio perchè riteneva a quell’epoca che alcune scelte non era condivisibili, lo lasciò non in dissenso ma per non essere di intralcio alle decisioni di mio padre. Può dare un contributo notevole in quanto la finanza e l’ingenieria finanziaria è molto importante.
Monica Mondini è stata scelta perchè è la tifosa della famiglia più presente nella storia dei Garrone, sempre allo stadio e sempre vicina alle scelte di mio padre. E poi è un membro importante della nostra grande famiglia.»

Edoardo Garrone fa un breve accenno a suo padre, grande Presidente, e spiega quale sarà il suo cammino al timone della Sampdoria.
«Mio padre per ha fatto molto per la Sampdoria e per il calcio italiano, se le piccole squadre possono contare sui soldi dei diritti televisivi è anche merito di mio padre che ha contribuito a cambiare un modello di organizzazione. Non voglio ricordare tutto quello che mio padre ha fatto, ma credo che ci sia una eredità morale che va rispettata e onorata. Il cammino di mio padre sarà la mia linea guida.

C’è poco da dire sulle linee guida su cui abbiamo impostato il nostro lavoro:
Solidità e sostenibilità. Il panorama economico in cui si trova coinvolto l’intero paese è molto negativo, sappiamo e lo sapete per il vostro mestiere di giornalisti che i ricavi dalla pubblicità si sono notevolmente ridotti e questo ha avuto un impatto sul mondo del calcio. Questo panorama per il settore del calcio avrà un effetto, alla fine dei prossimi due anni, di un calo riguardo alla questione dei diritti televisivi. Proprio in luce di questo dobbiamo tenere ben presente quello che potrebbe succedere. Dobbiamo stare attenti ai costi, sulle politiche degli ingaggi e sui contratti dei giocatori. Bisogna programmare a lungo termine e minimizzare gli errori: abbiamo avviato un lavoro su un piano quadriennale per portare a casa ogni anno i risultati. Sostenibilità significa tutto quello che la società può fare con i ricavi che ha, senza essere nelle condizioni di rischiare di fare un anno fantastico e un anno che spariamo dal panorama calcistico.

Serietà e Simpatia. Tutti i collaboratori devono essere seri, capaci e fidati. Ma soprattutto fedeli. A me non piace parlare di stile, la Sampdoria non ha uno stile è un modo di essere, una eredità del passato a cui mio padre ha saputo dare continuità con la sua personalità. La Sampdoria deve essere un modello di comportamento, di esempio, non di un calcio gridato ma di un calcio giocato, di un calcio divertente. Abbiamo fatto molte iniziative e continueremo a farne per lavorare sulla diffusione del brand Sampdoria, ma anche lavorare nell’ottica delle famiglie, della possibilità per i tifosi di vivere le trasferte di una volta e di superare regole burocratiche che limitano l’accesso agli stadi. Regole che noi condividiamo nella misura in cui sono nell’interesse della sicurezza ma crediamo che si possa educare i tifosi a vivere la trasferta in maniera corretta e togliendo di mezzo le emozioni negative che possono far degenerare in atti di violenza.

Internazionalizzazione. La Sampdoria si deve affacciare sul mondo. Se un domani, ma non vedeteci notizie che non esistono, arrivassero partner veri la Sampdoria deve essere conosciuta e apprezzata, così saremo ancora più forti.»

Edoardo Garrone passa a parlare del progetto Stadio in Fiera.
«Lo Stadio era un progetto di mio padre, lavorò soprattutto affinchè si portasse avanti la legge sugli stadi. La sua idea era rafforzare il patrimonio della Sampdoria e non, come dicevano gli strumentalizzatori, per investire in speculazioni immobiliari e sottrarne agli ingaggi dei giocatori. Lo stadio non può essere un monumento alla memoria, deve essere sostenibile, dare un ritorno e non può essere assolutamente una speculazione. Lo stadio è uno strumento di lavoro, è un bene che deve però essere produttivo, deve generare ricavi ed essere competitivi. Sullo stadio in Fiera fino ad oggi rimane un’idea, stiamo lavorando su un progetto di fattibilità architettonica e finanziaria. Ci sono due condizioni per farlo: vi sia un ritorno economico e che il quartiere, il comune e chi avente diritto sia convinto che questa è un’opera che porta ricchezza alla città. Noi crediamo che ci siano le condizioni per dimostrarlo. Nell’arco di qualche mese vorremo riuscire a dire ai tifosi se sia un progetto fattibile.»

Si passa alle domande da parte degli addetti alla comunicazione presenti in sala.
Tra le “esse” non ha messo lo stadio. In relazione allo stadio che ha descritto quanto la realizzazione dell’idea stadio può spostare l’asse per la società Sampdoria in ambito di ricavi? E nel caso un referendum cittadino per capire la volontà della città potrebbe essere utile per la realizzazione dello stesso?
«Sicuramente se un intervento di questo tipo aumenta la quota ricavi questa dovrebbe essere intorno al 15 -20%, se la Sampdoria oggi fa 42 milioni di euro potrebbe arrivare a 50 milioni di euro. Chiaramente anche le offerte servizi saranno maggiori. Io credo che una amministrazione pubblica debba avere come primo obiettivo fare delle scelte nell’interesse della società, io non sono d’accordo a chi dice di fare un referendum per lo stadio. A volte lo strumento del referendum è per confermare una decisione già presa.»

Ci sarà la possibilità di vedere anche un rinnovamento del campo di allenamento di Bogliasco?
«Bogliasco, tra i nostri obiettivi, rientra in una migliore gestione del settore giovanile. Ci stiamo guardando intorno, se troveremo soluzioni migliori potremo anche pensare di spostarci, se invece potremo trovare modo di migliorare Bogliasco con un investimento congruo cercheremo di farlo.»

Cosa serve per migliorare la Sampdoria in questa crisi?
«Se riusciremo a creare una socità solida chiaramente alleanze saranno più facili. Gli investitori possono essere di diverso tipo: non è detto che sia uno che ti compra, può essere uno esterno che investe in quello che stai facendo. Noi non abbiamo un acquirente pronto, per essere chiari. Noi vogliamo creare qualcosa di solido e appetibile, a prescindere, per definizione contendibile.»

Tornando alle linee guida, si era parlato anni fa del modello Udinese, sembra essere questa la scelta anche in luce di scouting. Cosa ci può dire riguardo a questo?
«Assolutamente sì. Il modello udinese è pertinente. La Sampdoria ha un monte ingaggi di un certo livello che non si può superare, bisogna valorizzare i giovani, nel momento in cui si può far mercato con i giovani o si deve fare mercato in quanto ci sono due controparti, bisogna saper vendere e investire, investire e vendere. Va rafforzato questo modello e su questo stiamo lavorando con grandissimo impegno.»

Dopo Mantovani, c’è continuità anche nella famiglia Garrone, sono ricorsi storici. Cosa ne pensa? E cosa farà in questi primi giorni da presidente?
«Non c’è nessun nesso tra lo striscione dopo la morte di Mantovani che chiamava il figlio Edoardo alla continuità e non penso sia attinente a oggi. Mio padre decise di rilevare e salvare la sampdoria, io non fui coinvolto nelle decisioni, poi per i casi della vita succedono cose che sembrano ricorsi storici. Io voglio fare bene su più fronti: per la mia famiglia, per la società e per i tifosi. La prima cosa che avrei voluto fare e che ho dovuto rimandare era venire qui a dirvi che Delio Rossi sarà anche l’anno prossimo l’allenatore della Sampdoria. Lo stimo lo ritengo una persona eccezionale un maestro di calcio. Se non l’abbiamo ancora fatto, per cabala è solo per aspettare che la salvezza sia conseguita in maniera sicura. Ma sicuramente è l’allenatore che vorrei per la mia Sampdoria in futuro.»

 

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