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Collina scettico sulla moviola: «La tecnologia non risolverà tutto»

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Reazioni contrastanti alla notizia della sperimentazione della moviola in campo, da un lato abbiamo chi per anni ne ha fatto una battaglia personale come Aldo Biscardi che nel suo Processo non ha mai smesso di ripetere la necessità della tecnologia a favore degli altri. E poi c’è chi, dalla parte degli arbitri, si sente quasi declassato nel suo ruolo di direttore di gara.

 

Collina, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, resta molto critico riguardo alla moviola in campo. Eppure è uno strumento che dovrebbe aiutare la classe arbitrale a svolgere meglio il loro lavoro: «Se oggi fossi un sarei frustrato dall’essere valutato in base a immagini che in campo non ho, e non per la mia bravura. Poi credo che prima di dare un giudizio occorra sempre sperimentare ed è questo che l’Ifab ha deciso. Infantino ha detto che occorre essere aperti alle istanze del calcio, sono d’accordo. Ora vediamo, studiamo. Quindi decidiamo se e come si può applicare».

 

Collina ha qualche perplessità sul fatto che la tecnologia spezzetti ulteriormente la partita: «L’obiettivo è che rispetti il principio ispiratore: la fluidità del gioco. Il rugby s’è accorto che la tecnologia è diventata invasiva e forse farà passi indietro. L’ideale è che decida l’arbitro, anche per legittimazione. Però l’assistente servirà sempre, anche per far notare situazioni sfuggite all’occhio umano. La sperimentazione è lunga proprio per capire cosa può succedere. Ma c’è un altro rischio: che non sempre dal video arrivi una risposta definitiva. Meglio non illudersi che risolva tutto. Molte decisioni sono frutto dell’interpretazione soggettiva. Non è come la Gol Line Technology che dà una risposta oggettiva per il gol – non gol. Per esempio: l’intensità di una spinta o la punibilità di un fallo di mano possono essere diverse se viste in campo o in tv. Sarà un passo in avanti, perché oggi criticare gli arbitri è come criticare un medico dell’Ottocento che faceva diagnosi non precise. Non era meno bravo di quelli di oggi, ma non aveva Tac e raggi X».

 

Delle novità quelle che invece convincono Collina sono abolizione della tripla sanzione e le cure in campo, ma c’è ancora molto da fare ad esempio sulla gestione del fuorigioco: “La più importante è l’abolizione della tripla sanzione: il calcio la chiedeva da anni, Infantino è stato bravo a convincere il Board. E poi il fatto che il giocatore infortunato, per fallo punito con ammonizione, possa restare in campo se i soccorsi sono brevi: da anni mi battevo per questo principio di fair play. Per il futuro è da rivedere il fuorigioco: oggi il compito degli assistenti è al limite dell’umano. Comparare la punta di un piede con la testa, su piani diversi, con pochi centimetri di differenza, è quasi impossibile. E poi il fallo di mano: il calcio è sport di movimento, stabilire cosa sia naturale o no non è facile».

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