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Colley rivela: «Qui grazie a Giampaolo e Koulibaly»
Omar Colley rivela perché ha scelto la Sampdoria: Giampaolo e la chiacchierata con Koulibaly
Omar Colley ha iniziato la sua avventura alla Sampdoria dopo un corteggiamento durato più di un anno. Il difensore gambiano è arrivato alla corte di Marco Giampaolo dal quale, come ammette lui stesso sulle pagine del Secolo XIX, spera di imparare il più possibile con l’obiettivo di fare lo stesso percorso di Milan Skriniar: «È stato anche grazie Koulibaly se sono venuto qui, perché mi ha parlato della sua esperienza a Napoli spiegando quanto è migliorato come difensore con un tecnico come Sarri che allena in modo simile a Giampaolo. Questo, insieme al progetto che mi ha presentato la Sampdoria, mi ha convinto. Problemi con la lingua? Capisco alcune cose, e per quelle che non capisco ho compagni che mi aiutano, da Leverbe ad Andersen, da Sala a Regini. Il mio modello è Skriniar: come me aveva la struttura e le doti ma poca esperienza e in due anni qui è riuscito a diventare un top player».
Altezza, forza fisica e uno stile di vita da professionista, queste le doti di Omar Colley: «Penso di avere una buona miscela di caratteristiche: La velocità, l’altezza e quindi la forza nei duelli aerei ma anche una buona resa nel corpo a corpo. Queste però sono mie caratteristiche che nel lavoro collettivo di Giampaolo dovranno essere fuse ai movimenti del gruppo. Io un leader? Essere il capitano della mia nazionale, il Gambia, è un onore che porto dietro ovunque gioco. Io per leader intendo uno che dà l’esempio. Se è così, sono felice di essere un leader. Sono un musulmano praticante: non fumo, non bevo e penso che tutto questo avvicini a Dio. Ho una compagna, gambiana anche lei, che vive in Inghilterra ma presto mi raggiungerà a Genova, dove è già stata ed è entusiasta della città. I miei fratelli vivono tra Belgio e Inghilterra mio papà mia mamma e mia sorella più piccola vivono in Italia. Noi Colley siamo sparsi un po’ dappertutto, ma restiamo molto uniti».