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Colautti risponde a Ranieri: «I medici italiani sono avanti»

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L’ex responsabile medico della Roma: «Ranieri non deve preoccuparsi, la medicina sportiva italiana è la più all’avanguardia»

Dopo le preoccupazioni espresse ieri da Claudio Ranieri, sull’idoneità fisica dei calciatori a riprendere il campionato – specialmente quelli contagiati da CoronavirusIl Secolo XIX ha raggiunto Francesco Colautti, responsabile medico della Roma dal 2011 al 2016 (il papà Mario è stato difensore blucerchiato negli anni ’70): «Mister Ranieri, da allenatore di grande esperienza e intelligenza, ha toccato il tema giusto: la sicurezza dei calciatori. Ma su questo vorrei dire una cosa: la scuola della medicina sportiva italiana è tra le più preparate a livello internazionale. Siamo la nazione che ha protocolli di prevenzione più all’avanguardia rispetto a tutti. In soldoni: condivido l’allarme del tecnico della Samp ma dico che il mondo scientifico italiano è già sulla sua lunghezza d’onda e sta prendendo provvedimenti adeguati».

«Può stare tranquillo? Non dico questo. Dico che siamo tutti alle prese con un’emergenza che toglie il sonno ma il mondo del calcio si sta affidando a una commissione medico scientifica tra le più preparate del mondo. Ripartire a inizio maggio? Non ho la sfera di cristallo, è un’emergenza che scopriamo giorno per giorno. Posso dire che il comitato ha già predisposto protocolli molto precisi e scrupolosi per gli atleti in vista di una possibile ripresa. A maggior ragione per coloro che sono stati colpiti dal virus, come i giocatori della Sampdoria, che saranno sottoposti a multipli step di verifiche».

Secondo Colautti, gli esami che verranno effettuati basteranno per certificare l’effettività idoneità fisica: «Dovete tenere conto che nel mondo del calcio c’erano già rigorosi protocolli anche prima. Per dire, dopo una forte influenza è già prevista quasi una nuova idoneità agonistica prima che si torni completamente all’attività. Ora con il Covid-19 si faranno esami specifici per la capacità polmonari, l’apparato più colpito, ma vari altri screening diagnostici per non trascurare nulla. Anche per il cuore? Certo, già nella normale visite di idoneità si fanno eco-cardiogramma, in alcuni casi risonanze cardiache e monitoraggio della prova sotto sforzo, tutte cose ora aumentate nelle prescrizioni trasmesse a tutti i medici sportivi e dei club», ha concluso.

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