2013

Claudio Nassi: «Ecco come andò con Redondo, Van Basten e Robson»

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Presente al Memorial Mantovani anche Claudio Nassi, primo direttore sportivo della Sampdoria di Mantovani. Tre i suoi grandi rimpianti: Marco Van Basten, Fernando Redondo e Bryan Robson, autentici mostri sacri del calcio che l’ex ds stava per portare a Genova. «Fu proprio il presidente a fermarmi», si legge su La Gazzetta del Lunedì. «Con Redondo era tutto pronto. Era già stato fatto il biglietto d’aereo con imbarco da Buenos Aires. La mattina, il presidente, appena si svegliò mi telefonò per dirmi che aveva già avvertito il procuratore del giocatore che aveva cambiato idea. Io chiesti il motivo. Mi rispose che era troppo lento», racconta Nassi. Storia simile anche per Marco Van Basten: contratto chiuso, ma poi anche in quel caso la notte portò consiglio al presidente: «Anche in questo caso, dopo una notte di sonno, cambiò idea dicendomi che aveva altre convinzioni per la testa». Per Robson non si arrivò mai alla disdetta invece: ci si fermò molto prima: «Paolo Mantovani mi fermò subito dicendomi che non avrebbe mai dato una cifra simile al Manchester United». 

E per concludere, la storia di come Nils Liedholm non approdò sotto la Lanterna: «Quando contattai Nils Liedhom non stava più nella pelle dalla gioia. Il presidente aveva già sotto scritto il contratto e aveva informato l’allenatore svedese che tutto si sarebbe concluso per il meglio. La mattina seguente, invece, alzò la cornetta e chiamò Liedholm per rescindere tutto, spiegando che il consiglio di amministrazione della Samp lo aveva messo in minoranza e il contratto stipulato non era più valido».

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