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Chi è Ben Arfa: classe, eleganza e… testa calda

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Conosciamo meglio l’attaccante nel mirino della Sampdoria: tecnica cristallina, sinistro chirurgico e un carattere difficile da gestire

Con l’inizio del campionato che si sta inesorabilmente avvicinando e un mercato che continua ad essere bloccato sia sul fronte delle entrate che su quello delle uscite, la Sampdoria è chiamata a dare una importante sterzata alle trattative anche e soprattutto per accontentare le volontà del proprio tecnico Eusebio Di Francesco. L’allenatore doriano non ha fatto mistero del fatto che si debba ancora intervenire sulla rosa a sua disposizione, anche e soprattutto in avanti: ad oggi, infatti, mancano uno o due titolari sul fronte offensivo, esterni che possano far fare alla squadra in salto di qualità in zona gol.

Uno di questi potrebbe essere Hatem Ben Arfa, attaccante trentaduenne svincolatosi dal Rennes e in cerca di una nuova squadra. Cresciuto nelle giovanili del Lione, Ben Arfa si guadagna la promozione in prima squadra nel 2004, giocando le prime partite in Ligue 1 e distinguendosi fin da subito per le spiccate doti tecniche. Dopo un paio di stagioni convincenti a Lione, il Marsiglia decide di puntare forte su di lui, investendo nell’estate del 2008 12 milioni di euro per portare il giocatore in Provenza. Qui Ben Arfa alterna ottime prestazioni a periodi di pausa, conditi anche da diverbi con l’allenatore Didier Deschamps e comportamenti non sempre esemplari dal punto di vista professionale.

Si apre quindi la parentesi inglese per il giocatore franco-tunisino, che prima firma – nel gennaio 2011 – con il Newcastle e poi viene prestato dai Magpies all’Hull City nel 2014. Terminata la stagione, il contratto di Ben Arfa con la società bianconera scade e l’attaccante riabbraccia la Francia, questa volta indossando la maglia del Nizza. Il passaggio al PSG nel 2016 e quello al Rennes, ancora da svincolato, nel 2018, completano il lungo girovagare dell’esterno offensivo, che adesso potrebbe tentare l’avventura in un campionato nuovo, quello italiano appunto. Dal punto di vista tecnico, il giocatore non si può assolutamente discutere: tecnica e classe cristalline, eleganza innata nei movimenti, tocco di palla morbidissimo e preciso, sinistro chirurgico.

Nel 4-3-3 di Di Francesco, Ben Arfa si inserirebbe certamente al meglio: già al PSG ha giocato nel ruolo di esterno di attacco – e ancor di più nell’ultima esperienza al Rennes -, disimpegnandosi ottimamente quando chiamato in causa. Anche se il ruolo naturale del classe ’87 è quello di trequartista, giocare sull’esterno gli garantisce la possibilità di muoversi sulla linea dell’out per poi accentrarsi e scaricare il proprio mancino verso la porta avversaria, mettendo inoltre in mostra una delle sue migliori qualità, ovvero il dribbling nello stretto. L’arrivo alla Sampdoria di Ben Arfa alzerebbe senza ombra di dubbio il tasso qualitativo del reparto offensivo doriano, ma andrebbe anche considerato il carattere “frizzantino” del giocatore, non sempre facile da gestire. Certo è che, facendo la tara a quest’ultimo aspetto, gli aspetti positivi di un eventuale trasferimento del giocatore a Genova sarebbero senza ombra di dubbio molto più consistenti e intriganti. Insomma, se la Samp riuscirà a trovare un accordo economico, Di Francesco e i tifosi avranno di che esultare.

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