Editoriale
Ciao Milan, ciao Ibrahimovic. La Sampdoria ha avuto più carattere
La Sampdoria è uscita da “San Siro” con un punto pesante. Niente Milan, niente Ibrahimovic: i blucerchiati hanno avuto più carattere
Avrebbe dovuto essere il giorno di Zlatan Ibrahimovic. Lo è stato, ma non come si sarebbero aspettati i quasi 60mila tifosi rossoneri presenti a “San Siro” per dare il benvenuto ufficiale al fuoriclasse svedese. Tanti applausi al suo ingresso in campo, qualche giocata e nulla di più. L’ego smisurato di Ibra è stato sormontato dalla cattiveria agonistica della Sampdoria, capace di fermare il Milan sullo 0-0 pur rischiando in più occasioni di sbloccare il risultato e sfiorare l’idea di strappare tre punti in trasferta.
Ai blucerchiati le passerelle non piacciono. Anzi, se proprio dobbiamo dire la verità, il tappeto rosso su cui sfilare lo avrebbero meritato i vari Emil Audero, Omar Colley, Julian Chabot, Morten Thorsby, Karol Linetty. Chi reduce da critiche o infortuni, chi inesperto. Ogni situazione personale è stata messa da parte per far posto al collettivo, il principio cardine del lavoro di Claudio Ranieri. E l’esame è stato superato a pieni voti grazie a una prestazione tutta grinta e carattere. Sia chiaro: le difficoltà non sono annullate, gli errori si manifesteranno anche nelle prossime partite e qualche scivolone ci farà rabbrividire ancora.
Tuttavia, la partita di Milano è la chiara testimonianza delle potenzialità di questa Sampdoria. Ristrette e ampie, limitate e illimitate. Un paradosso che continuerà fino a maggio, ma ci rende consapevoli di ciò che potrebbe succedere e ci pone sfacciatamente davanti a una realtà incontrovertibile. Non resta che affrontare e vincere la battaglia contro il proprio destino.