2014

Chiesa: «Puntiamo alle fasi finali del campionato. Il derby…»

Pubblicato

su

Festeggiare dopo la vittoria nel derby è giusto, ma Enrico Chiesa non si scompone e guarda avanti. Tanti i temi di cui ha parlato l’allenatore della Primavera blucerchiata, intervenendo telefonicamente a “Gradinata Sud”, programma dell’emittente Welcome#Liguria. A partire dalla vittoria nel derby: «È stata un gran soddisfazione vincere il derby, perchè anche a livello giovanile è molto sentito. Dei 25 giocatori della rosa della Primavera, 15 sono di Genova. È normale che sia sentito e atteso e in più c’è stata la gradita sorpresa del presidente Ferrero che è venuto negli spogliatoi, ha ringraziato i ragazzi e ci ha incitato alla fine del 1° tempo. Penso sia stata una giornata importante per i ragazzi oltre che per la vittoria anche per la presenza della società».

OBIETTIVI – Ci si chiede dove possa arrivare la Samp Primavera guidata da Chiesa: «Non lo so: come l’anno scorso, stiamo cercando di far crescere questi ragazzi e migliorare sotto l’aspetto tecnico e caratteriale. Considerate che nella Primavera ci sono due fasce di età: i ’96 e i ’97. Per i ’96 è il loro “ultimo anno” e avranno un percorso fuori: gli auguro di essere tutti in prima squadra. I ’97 hanno ancora un anno da passare nella rosa della Primavera. Il nostro compito è cercare di migliorare. Siamo partiti pian piano, siamo arrivati alle fasi finali arrivando a giocarci la partita a Roma. Penso che sia stata una straordinaria cavalcata. Era già da un pò di anni che non si facevano le fasi finali. Quest’anno l’obiettivo è cercare di dare un futuro a questi ragazzi e di fornire alla prima squadra più giocatori possibile».

GENOVESI E PRIMA SQUADRA – Dopo il gol di Rizzo domenica, molti nativi locali sperano di vestire la maglia della Samp: «Quattro giocatori sono della Riviera e la maggior parte sono di Genova, e non solo son di Genova ma hanno fatto anche tutta la trafila dagli esordienti fino ad arrivare alla Primavera. Noi parliamo di Sampdoria perchè ne facciamo parte, ma io mi auguro che i giovani siano il futuro ovunque, anche perché comprare giocatori già fatti è una spesa importante. L’obiettivo della società è far crescere più giocatori possibili, poi se sono di Genova meglio ancora».

ESPERIENZA – Chiesa prova anche a trasmettere la sua esperienza da calciatore ai ragazzi che si affacciano al professionismo: «Trasmettere le mie esperienze ai ragazzi è difficile, uno cerca sempre di fargli capire che fare il calciatore è un professione seria e importante. Se uno ci crede, sapendo benissimo che ci possono essere tante difficloltà. Io dico solo una cosa: ai miei ragazzi dico sempre che non è detto che per essere calciatori bisogna partire per forza dalla serie A, un calciatore può partire anche dalla C come ho fatto io, che venivo da Mignanego, un paesino nell’entroterra ligure. Credo che bisogna preparare i ragazzi anche su questo argomento».

DIFESA E SAMP – Intanto la Samp vola in campionato, lasciando pochissime chance da gol agli avversari e riuscendo comunque a concretizzare davanti: «Il fatto che non si segnino moltissimi gol è dato da varie situazioni e da momenti più o meno favorevoli. Nel calcio si vince dalla difesa, da un buon reparto difensivo ma io credo che per quanto riguarda la Sampdoria non è solo merito del reparto difensivo il fatto di prendere pochi gol, ma è che tutti lavorano dietro la linea della palla in fase di non possesso. Ieri (domenica, ndr) tutti i giocatori sapevano dove andare, hanno chiuso tutte le linee di passaggio alla Fiorentina».

GRUPPO STRAORDINARIO – Intanto Chiesa conferma il pensiero di molti giocatori durante quest’inizio campionato. La differenza sembra farla il gruppo, compatto e unito: «Penso che Mihajlovic ne abbia di soluzioni là davanti. Ieri ha giocato Bergessio che aveva giocato meno, poi è entrato Eder che ha fatto un gol straordinario. Io penso che la cosa bella di un allenatore sia riuscire a mettere in campo i giocatori nel momento giusto. Penso che ieri abbiano dato una buona risposta i giocatori che avevano giocato meno: lì è la forza del gruppo».

Exit mobile version