2015
Chiesa: «Felice del lavoro con la Primavera. La Samp ed i giovani…»
Enrico Chiesa ed il calcio: un matrimonio che prosegue con gioia da tanti, tantissimi anni. Molti di questi trascorsi da calciatore, ancora pochi – per ora – in veste di allenatore.
Il mister genovese, alla guida della Primavera blucerchiata, si è raccontato ai microfoni di Welcome Liguria, a partire dalle esperienze del presente: «Soltanto negli ultimi tempi ho pensato alla professione del tecnico, che alla fine è quella che conosco meglio, avendo giocato fino a quarant’anni sui campi di calcio. In questo lavoro bisogna stare molto attenti, perché nulla è semplice, con i ragazzi da crescere. Il mio prossimo passo, teoricamente, sarebbe quello di allenare una prima squadra, ma per ora sono molto felice di quello che sto facendo. Quando diventi allenatore – ha voluto rivelare Chiesa – acquisisci consapevolezza, e capisci dove avevi sbagliato o cosa avevi frainteso da giocatore. Ho molte esperienze positive sulle spalle e, in questo secondo anno di Primavera, l’obiettivo era ed è quello di migliorare la squadra, che ha subìto molti cambiamenti: fino ad ora stiamo procedendo abbastanza bene, in questo percorso di crescita collettivo. Per ora, è un’annata positiva».
Da quando a Genova è sbarcato Ferrero, sostituendo la vecchia proprietà, la musica per fortuna non è cambiata: i giovani sono sempre una priorità assoluta: «La nuova gestione sa bene quale sia l’importanza del settore giovanile, e perciò punta molto sul nostro lavoro. Sinisa ed io? Ci alleniamo a cinquanta metri di distanza, che è un po’ una fortuna. Tra di noi c’è un buon rapporto e ci scambiamo spesso delle idee. Il mio nome legato alla Samp? Sono dell’entroterra genovese e la mia crescita è stata nel settore giovanile della Sampdoria, che mi ha dato molto: è normale che se si parla di “Chiesa”, si parla di Samp».
Il gruppo di Sinisa può raggiungere l’Europa? Per l’allenatore della Primavera doriana, è cosa possibile: «Bisogna provarci fino alla fine, i mezzi per ottenere questo importante obiettivo ci sono tutti. È sicuramente un percorso non facile, visto che le squadre a contendersi i posti disponibili sono molto agguerrite, ma vedo dalla nostra una squadra organizzata e ben preparata, assai determinata. Eder? Un giocatore dotato di a grande velocità di esecuzione e con capacità tecniche che, per alcuni tratti, mi appartenevano. Ha abilità indiscutibili. Il mio futuro? Mi trovo benissimo qui, in un ambiente che conosco tanto, poi – ha concluso – deciderà la società cosa fare di me».