2013
Che sapore ha la vittoria?
La Sampdoria non vince dal 3 marzo: 1 a 0 al Parma al Luigi Ferraris. Oltre un mese fa. La Sampdoria non segna su azione dal 3 marzo: 1 a 0 al Parma al Luigi Ferraris, firmato da Mauro Icardi. La Sampdoria da allora ha collezionato solo due punti: pareggio con l’Atalanta e pareggio nel derby col Genoa. La Sampdoria da allora ha segnato tre volte: un rigore al Cagliari (Maxi Lopez), un tapin da angolo contro il Palermo (Munari) e una punizione contro il Genoa (Eder). Icardi non segna da 455 minuti.
Posti questi dati, che non sono per nulla confortanti, veniamo all’analisi del derby, una delle partite più brutte della stagione doriana. A salvarla soltanto l’ottima coreografia della Sampdoria, che ha surclassato i fumogeni e le nubi di dubbia utilità della Nord. Frey mai impegnato, se non sulla punizione di Eder, quindi mai un tiro in porta della Sampdoria; Eder e Icardi sembravano in campo insieme per la prima volta e l’avvicinarsi sovente di Sansone alla panchina di Delio Rossi nel secondo tempo rappresenta una difficoltà di comunicazione e di interpretazione della manovra tattica importante. Qualcuno si domanda perché non si butti nella mischia Maxi Lopez, ma la risposta è chiara: se in campo va questo Icardi, significa che l’ex Catania è in condizioni decisamente peggiori. Meglio lasciarlo per 90 minuti a distribuire acqua e a dare istruzioni al reparto offensivo come allenatore in terza.
Ma le noti dolenti non finiscono sicuramente qui: è ridondante e tremendamente scontato da dire, ma il fallo di Matuzalem ha dato il via a una serie di incredibili eventi che possono fare la storia. Al di là della mancata espulsione, sacrosanta, al centrocampista del Grifone, per l’ennesima volta attentatore della condizione di un suo avversario – qualcuno, forse tutti, ricorderanno l’entrata su Brocchi, suo ex compagno tral’altro – rappresenta l’inverosimile l’applauso e la gioia dei tifosi genoani nel vedere Nedad Krsticic abbandonare il campo in barella. No, non facciamo il moralismo classico: non ci interessa, non adesso, pensare che il centrocampista serbo pochi anni fa ha lottato con la morte per curarsi da una leucemia aggressiva. Ci interessa basarci sull’aspetto umano. Forse i tifosi doriani hanno inneggiato e un infortunio di Juraj Kucka per l’intera settimana sperando di non averlo in campo, ma ieri reo è uscito il tifoso rossoblu. Chiamatela paura o felicità di vedere uno dei centrocampisti più in forma del momento lasciare il campo infortunato, ma non è umano, non è plausibile.
Avevamo comunque due risultati dalla nostra: la vittoria e il pareggio. Potremmo uscirne soddisfatti, ma visto come è arrivato il pareggio il rammarico è grande: oramai la filastrocca per Romero la conosciamo. Un portiere che ci salva spesso, che tante volte ha salvato il risultato, ma se dobbiamo ripeterlo così tante volte significa che l’estremo difensore albiceleste altrettante volte provoca danni. Farsi segnare, poi, da Matuzalem è una beffa ancora più grande. Infine, per chiudere in maniera soddisfacente la saga delle tristezze, l’espulsione di Andrea Costa, decisamente uno dei migliori in campo della Sampdoria: salterà il Bologna, insieme con De Silvestri, diffidato e ammonito, quindi squalificato. Due ammonizioni arrivate per necessità, quasi, ma che non sminuiscono la prestazione dell’ex Reggina, maturato tantissimo e arrivato in Serie A di getto senza subire alcun colpo. Al Dall’Ara Delio Rossi dovrà reinventare la squadra: Mustafi giocherà come esterno di sinistra, come ieri negli ultimi minuti e forse al posto di De Silvestri toccherà a Berardi. Rodriguez, d’altronde, ieri non era nemmeno in panchina.
Nota positiva, intanto, per chiudere. Soriano non era seduto in panchina e non era in campo. Riflettiamo.