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2013

Che le domande finiscano. Da ora risposte e punti

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È la serata delle domande quella di San Siro. È la serata d’estate – perché il caldo si sentiva – più difficile di sempre, perché sembra di essere ancora al primo giorno di scuola. Il compagno di banco non ci aggrada e si prova a mettercene un altro accanto e l’alunno Obiang si siede a fianco a Palombo, perché nel frattempo Krsticic riposa. Però nemmeno questo sembra trovare il bandolo della matassa. In difesa, invece, è a Mustafi che il compagno non va bene, quindi si prova Regini: primi 20 minuti disastrosi – forse l’emozione della prima a San Siro, sotto gli occhi del suo procuratore Cattoli era forte – poi l’ex Empoli si riprende, non solo mentalmente, ma si riprende anche il suo vero ruolo. E in attacco stavolta a non farsi andare bene il compagno di banco è Sansone, che prima gira intorno a Gabbiadini per 67 minuti e poi prova a farsi andare bene Petagna. Sembra la mossa della speranza, quella che confida nell’ex che vuole dimostrare. 

È la serata delle domande perché vorremmo poter avere una risposta sul perché Krsticic nel finale di gara ha cercato il passaggio a Petagna piuttosto che il tiro dalla distanza, o magari l’ingresso in area di rigore. D’altronde Soriano l’aveva servito. Già, proprio quel Soriano: il più talentuoso dei giocatori che Cassano avesse mai avuto come compagno di squadra. Roba da domandarsi cosa avesse mai visto; eppure stasera il centrocampista di Avellino – perché lui ci tiene a confermare le sue origini irpine – è stato, guarda un po’, l’innesto che ha dato grinta a un centrocampo smorto. Buttato sull’esterno di sinistra, perché forse Soriano ovunque lo metti ti regala sempre lo stesso risultato, è riuscito a interdire e a creare, facendo i movimenti giusti e correndo nelle direzioni giuste. Stavolta non ci sono critiche negative che tengano. E poi le abbiamo pure usate tutte, penso.

È la serata delle domande perché questo Milan andava battuto e vorremmo capire perché la Sampdoria non ce l’ha fatta. A fine gara lo score dei tiri in porta è zero, e forse è questa la risposta, con uno specchio mai infranto e Abbiati imbattuto per la prima volta in questa stagione, impegnato in qualche presa solo su quei pochi cross mal riusciti a De Silvestri. Uomo di sostanza, Lollo: poco ci è rimasto da dire su di lui, perché lodarlo oramai è prassi noiosa e sterile. Capirà se dirò che ora vorremmo iniziare a lodare tutto il collettivo, tutta la squadra. E magari anche qualche suo dribbling, sì. 

Vorremmo poterle avere le risposte, vorrei poterle avere innanzitutto per me, poi per tutti voi che leggete e ascoltate, e soffrite, con tutti noi. Ma nemmeno contro questo Milan, che si è dovuto affidare a Birsa, siamo riusciti ad arrivare in porta. Ma si spera che ora inizi il vero campionato e che fino a oggi era solo estate, calcio caldo, quello che ti fa sudare. Dal Torino in poi domande non ne vogliamo più: ora solo risposte. E che il Ferraris pulluli di punti esclamativi. 

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