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Cessione Sampdoria, i conti non tornano: non servono più 40 milioni?

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Dalle nuove indiscrezioni non sarebbero più quaranta i milioni di euro da ricavare dalla cessione della Sampdoria per i concordati

«Non esiste un prezzo fisso, esiste un prezzo minimo: 40 milioni, al di sotto di quel prezzo, con un aggiustamento più o meno del 5%, non sono in grado di cedere», queste le parole di Gianluca Vidal rilasciate a ClubDoria46 qualche mese fa. Quaranta milioni di euro che dovevano servire a fare finanza esterna in supporto ai concordati. Intorno a questa cifra sono ruotati tutti i ragionamenti dei tifosi della Sampdoria quando si trattava di disquisire della cessione del club. Intorno a questa cifra si è favoleggiato, con le promesse puntualmente disattese fatte dal gruppo di Francesco Di Silvio. Oggi, dopo le indiscrezioni de Il Secolo XIX, non sarebbero più 40 milioni la cifra necessaria a liberare la Sampdoria dal Trust Rosan, ma molti meno.

A supporto del concordato Eleven Finance la cifra proposta nel piano sarebbe pari a 14 milioni di euro, a cui andrebbero sommati 4 milioni di euro per altre spese. Un totale di 18 milioni di euro a supporto di una delle due procedure incardinate presso il Tribunale Fallimentare di Roma. Per l’altra, concordato Farvem già omologato, la cifra ammontava a circa 4.5 milioni di euro. Per un totale complessivo di 22.5 milioni di euro di supporto ai concordati. La differenza con 40 milioni di euro è di 17.5 milioni di euro. Le domande sorgono spontanee: bastano 22.5 milioni di euro per liberare la Sampdoria dal Trust Rosan? Oppure servono ancora i famosi 40 milioni di euro per liberare la Sampdoria dalle mani di Massimo Ferrero?

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