2013

Castellini e Renan, i due sopravvissuti: «Sono solo due partite…»

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Due partite da titolari tra Udine e la gara in casa contro il Catania: Paolo Castellini e Renan Garcia hanno ritrovato il campo nell’ultima settimana e potrebbero essere confermati in quel di Roma, nella gara contro la Lazio all'”Olimpico”. Come riferito al Secolo XIX, il difensore si schernisce: «E’ stato il primo treno che è passato per me – racconta Castellini – sebbene stia aspettando un po’ in una sala d’aspetto… superaccessoriata». Anche Renan conferma l’attesa: «Non ero fermo così tanto da quando giocavo ancora all’Atletico Mineiro, nel 2007», dice il centrocampista.

I due hanno aspettato parecchio. Castellini racconta di come ha fatto il massimo in ogni allenamento: «Oggettivamente non ci speravo più – dice l’ex Parma e Roma – però ero sereno, perché sapevo che in settimana davo tutto, con la speranza che avrei avuto prima o poi una chance. In questo periodo, mi ha aiutato l’amore e la vicinanza della mia famiglia: non deve esser stato facile sopportarmi». Renan, invece, afferma come il tempo fuori dal campo lo abbia temprato: «Stare fuori così tanto tempo mi ha pressato – dice il centrocampista – ma in allenamento mi impegnavo a dovere. Quando ho saputo che sarei sceso in campo a Udine, ero contento, ma anche preoccupato: da una parte c’era la felicità di tornare titolare; dall’altra, la preoccupazione di sbagliare era alta. Tuttavia, è andato tutto bene».

La panchina accettata sempre con professionalità e pazienza. Del resto, Castellini ha giocato poco anche nell’ultima stagione in A precedente a questa, quella con la maglia della Roma: «Ho sempre pensato che, se non giocavo, era perché c’era qualcuno più bravo di me – racconta il difensore – e non mi sono mai sognato di andare a chiederlo all’allenatore, perché avrebbe potuto darmi la stessa risposta». Il terzino poi cita una coincidenza: «Ho debuttato in Serie A ad Udine e sono rientrato in campo proprio al “Friuli”». Il brasiliano dimostra lo stesso spirito: «Sapevo di poter avere una sola possibilità di farmi notare – racconta Renan – dare il massimo in allenamento. Del resto, all’allenatore non interessa se non scendi in campo da mesi: ti vuole pronto per giocare».

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