Gli Ex
Cassano, il ritorno: vuole la A, ma pensa alla B – FOTO
Antonio Cassano vuole riprendersi la Serie A, continua ad allenarsi (immortalato dalla moglie) e valuta l’opzione di scendere di categoria. La Sampdoria è solo un ricordo, che fa ancora male…
Antonio Cassano e la Sampdoria sono due ex che non si sono lasciati bene: le scelte del club di Corte Lambruschini non sono andate giù al numero 99 che, in ogni circostanza, fa presente come sia felice della sua scelta di chiudere il rapporto e di quanto sia rimasto stupito di essere stato “bandito” da Bogliasco al termine dell’accordo per gli allenamenti. Storie vecchie che però Fantantonio continua a rivangare, anche ora che si sta preparando per il suo ritorno in Serie A. Dopo le parole di Luigi Delneri, di apprezzamento e stima nei confronti dell’attaccante, l’ipotesi che qualche squadra di A voglia dare una ennesima possibilità ad Antonio Cassano sembra di nuovo possibile. Ma quali destinazioni sono realistiche? L’amicizia con il DS del Verona Fusco e la rinnovata stima con l’allenatore dell’Udinese mette queste due squadre nel mirino di Antonio Cassano. Certo, non si parlerebbe di restare vicino a casa, ma per la Serie A si potrebbe accettare il sacrificio rifiutato in passato. L’amicizia che invece lo lega alla famiglia Preziosi, in particolare al figlio di Enrico, non lo spingerebbe verso il Genoa: è una piazza che lo odia, la scelta gli metterebbe contro la parte dei tifosi blucerchiati che ancora lo amano. Si sarebbe allenato al Pio, probabilmente, se il Genoa non fosse stato in quella situazione di classifica e di contestazione.
IPOTESI SERIE B: CASSANO CI PENSA, LA SAMPDORIA È UN DISCORSO CHIUSO – E scendere di categoria? Antonio Cassano potrebbe farlo. È amico del presidente Gozzi e l’avventura di portare l’Entella alla promozione diventerebbe la chiusura perfetta per la sua carriera. Questa sembra l’unica ipotesi plausibile, calcolando anche la vicinanza di Chiavari e quindi la possibilità di rimanere vicino alla famiglia. E la Sampdoria? È un discorso chiuso, lo ammette lui stesso in ogni intervista, ribadendo il concetto che il rapporto con la società blucerchiata ha vissuto delle fasi: «Ha rappresentato tutto fino al 29 ottobre 2010 (data della lite con Riccardo Garrone)», poi l’addio, tante squadre fino a Parma e il ritorno per una stagione in blucerchiato. Della nuova proprietà non si scaglia contro Ferrero che: «oggi ti dice una cosa, domani un’altra. Non posso avercela con uno così», ma nuovamente contro Romei, indicato come il vero Presidente della Sampdoria e autore della spaccatura definitiva. Sulla questione “allenamenti” il colpevole per Cassano è Giampaolo, ma non gli interessa chiarire perché è un capitolo chiuso. E i tifosi? Alcuni lo fermano, altri lo insultano e ai secondi Cassano non risparmia la frecciatina: «Anche loro hanno festeggiato per i miei gol»