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Cassano ricorda: «Non riuscivo più a correre. La mia carriera finì lì»

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Antonio Cassano, ex attaccante della Sampdoria, ha ricordato la sua infelice esperienza a Verona dove poi concluse la sua carriera da calciatore

Antonio Cassano, ex attaccante della Sampdoria, ha ricordato la sua infelice parentesi a Verona dove poi concluse la sua carriera. Le sue parole ai microfoni di Bobo Tv.

VERONA – «Mi viene da ridere. Setti aveva fatto di tutto per convincermi, ma la verità è che dopo due o tre giorni di ritiro non riuscivo più a correre. Stavo già morendo, così andai da Fusco e da Pecchia e parlai loro molto chiaramente: “La squadra è scarsa, non facciamo tre passaggi di fila e così non andremo da nessuna parte”. Vedevo Pazzini con problemi al ginocchio, Cerci che non stava bene».

RITIRO – «Volevo solo tornamene a casa e dissi a mia moglie di venirmi a prendere, in quattro ore lei era già su. Il Verona mi chiese di aspettare, ci prendemmo qualche altro giorno, poi durante un allenamento sentii le offese dei tifosi. Non ci vidi più, avevo chiuso. Lo dissi chiaramente a tutti, ringraziandoli comunque per l’opportunità. Non a caso, non presi neanche un euro in segno di rispetto verso il club. La mia carriera è finita lì».

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