2014
Casa Rizzo, grande gioia per Luca: «Ci siamo commossi per lui»
Da raccattapalle a uomo del gol sotto la Sud: la favola di Luca Rizzo è giunta a compimento alle 15.43 di domenica pomeriggio, quando il numero 22 blucerchiato ha segnato il primo gol in A con la maglia della squadra per la quale da sempre fa il tifo. E l’ha subito dedicato alla sua famiglia: al papà Carlo, alla mamma Cecilia e al fratello Andrea, da sempre al suo fianco. Come riporta però “Il Secolo XIX”, il lunedì di casa Rizzo è sempre lo stesso. Tutti al lavoro: la mamma impegnata in una farmacia di piazza Giusti, il papà e il fratello alla pompa di benzina di famiglia in via Cantore.
GIOIA E LACRIME – Sembra tutto uguale, ma non è così: «Da stamattina è tutto un continuo via-vai: mi chiedono tutti di Luca, mi fanno i complimenti. Sì, anche i genoani. Ma se dovesse segnare un giorno nel derby voglio vedere cosa diranno…». A parlare è proprio il papà Carlo: «Al gol di Luca mi ha subito chiamato un amico tifoso del Genova: «Ma che ti festeggi?», gli ho detto. E lui: «Belin, ma ha segnato Luca! Per una volta godo pure se ha segnato il Doria».». In casa il clima è di festa: «Domenica ero in tribuna con mia moglie: ci siamo commossi. Vederlo crescere e poi ritrovarlo lì, che s’inventa quel gol… è roba da lacrime, no?».
PALLONE E FRATELLI – Anche perché papà Carlo è sampdoriano e quindi la gioia non può che esser doppia: «Sì, ma io non sono un grande sportivo. La passione gliel’ha trasmessa il fratello Andrea, che lavora con me e gioca come difensore nel Ponte Carrega in Seconda Categoria. Il vero fissato è lui». Anche se il fratello di Luca preferisce non dire nulla: «Andrea è fatto così: non viene neanche allo stadio, ci soffre troppo, ma ricordo come fosse ieri le partite che lui e Luca facevano in cameretta. Distruggevano la casa e se levavo loro il pallone strillavano, ma a me sotto sotto faceva piacere e ho assecondato questa loro grande passione».
PASSATO – Un amore per il calcio da sempre seguito da Luca: «Giocava ovunque: in strada, nei giardinetti vicino piazza Giusti dove abitavano prima. Poi nel Borgoratti, nel Meeting e infine nella Samp. Mia moglie lo accompagnava agli allenamenti, io alle partite…». Un talento che pian piano è sbocciato: «Tutti dicevano che era bravo, ma non pensavo arrivasse a questi livelli». E invece dopo tanti prestiti, alla fine Walter Novellino ha dato il suo ok alla Samp per Rizzo, avvicinandolo persino a Zizou: «Come Zidane, ma il suo idolo è Kakà: aveva il poster appeso in camera».
PRESENTE E FUTURO – Domenica sera ci sono state grandi feste a casa Rizzo: «Ci siamo abbracciati, gli abbiamo fatto i complimenti. E poi abbiamo mangiato come sempre…». Un ragazzo semplice, dal viso pulito e dal gran cuore: «Luca è così – racconta il padre al quotidiano genovese -. Pensi che sinora è rimasto a casa con noi. Ora però andrà a vivere da solo: dopo tre anni fuori Genova si è abituato a esser indipendente, ma resterà in zona, verso San Fruttuoso». Eppure Luca dovrà pure averlo un difetto: «Sì, è un po’ testone. Pensa sempre di avere ragione, come tutti i ragazzi. Con Mihajlovic si trova benissimo. Il mister ha fiducia in lui e Luca prova a coronare il suo sogno: restare qui e diventare un giocatore importante nel Doria».