2015

Carito e i mille progetti: «Sponsor? Stiamo trattando. Lo stadio sarebbe…»

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Direttore marketing della Samp da agosto scorso, Paolo Carito è un uomo dalle idee chiare. Per capirlo basta ascoltare le parole che aprono l’intervista concessa a “Il Secolo XIX”, dove il dirigente blucerchiato parla del suo arrivo a Genova e dell’adattamento al nuovo ambiente: «Sono stato accolto benissimo, ho avvertito subito l’attaccamento e l’amore dell’ambiente verso questi colori. Ciò ha accresciuto ulteriormente il mio senso di responsabilità verso il lavoro che sto facendo». Carito ha raccontato la sua carriera: «Con lo sport ho iniziato come responsabilie marketing a Fabriano. Poi ho lavorato con Inter, Roma e Juve per lo start-up dei loro canali tv. Per la Roma ho curato diverse presentazioni, incluse quelle della nuova proprietà».

DUBAI E SAMP – Ma il lavoro più importante di Carito è stato fuori dall’Italia: «Ho ideato e messo in piedi quello che è il più importante trofeo calcistico dopo il Pallone d’Oro, il Globe Soccer Dubai. Oltre naturalmente alle mie attività extra-sportive». Ora c’è la Samp: «Questi primi mesi mi sono serviti per capire e studiare la Samp che verrà. A razionalizzare dei processi che abbiamo ereditato. Oggi siamo allo starting point della programmazione di un nuovo modello organizzativo della società che chiamerei di marketing sostenibile. Un sistema a ombrello, studiato per una società che non deve vivere solo di diritti tv, ma ottenendo ricavi da ogni segmento che la compone e stando al passo con i club di prima fascia».

SPONSOR E OBIETTIVI – Con i suoi legami nell’area degli Emirati, Carito sta lavorando allo sponsor. Si vocifera dell’arrivo di Etihad: «Ci sono diverse trattative in Italia e all’estero. E siamo a buon punto. Voglio ringraziare il presidente Ferrero, che non ha preteso risultati immediati, ma ci sta permettendo di lavorare proficuamente nel medio-termine». Gli obiettivi sono chiari: «Diciamo che nei prossimi due anni ci siamo posti l’obiettivo di triplicare i ricavi che abbiamo ereditato per sponsorizzazioni, e-commerce, merchandising e attività colletarali». Se l’incasso dell’ultima stagione nell’area marketing è stato di sette milioni, l’obiettivo è quindi di arrivare a 20.

ETO’O E FERRERO – Si pensa che Eto’o possa essere un ottimo testimonial blucerchiato, ma Carito sposta le mire su un altro personaggio: «Prima di Eto’o vorrei citare Ferrero, perché penso che il presidente abbia dato in termini di visibilità un risultato fuori dal comune alla società. Nessun presidente come lui oggi viene associato così fortemente nel mondo del calcio. Quanto a Eto’o, in motli si sono affrettati a bollare quest’arrivo come un’operazione di marketing. In realtà lui non è solo un campione sportivo, ma anche umano: sono tantissime le iniziative sociali che ha fatto. Per il resto, è ancora troppo presto per capire che impatto potrà avere sui nostri ricavi. E poi abbiamo altri progetti…».

ALTERNATIVE – Carito spiega queste alternative: «Stiamo creando un progetto di accademie giovanili. Il settore tecnico sta selezionando società in Italia e all’estero che si affilieranno a noi». Un franchising blucerchiato in pratica: «Sì, dal quale ottenere un ricavo tecnico, sotto forma di giocatori per la Samp e di marketing. Poi a breve lanceremo una campagna innovativa, un progetto di comunicazione che va oltre il calcio giocato e diffonderà valori importanti come la meritocrazia. Stiamo studiando il nuovo modello di televisione, a livello nazionale e non solo più locale. Stiamo lavorando su Bogliasco, perché vogliamo un centro sportivo funzionale al lavoro delle nostre squadre». Infine, lo stadio: «Se la società riuscirà a ottenere la gestione, mi farà un grossissimo regalo».

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