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Caputo: «Sampdoria, andiamo avanti. Lazio? Non capisco queste voci»

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Francesco Caputo, attaccante della Sampdoria, ha fatto il punto sulla prossima stagione di Serie A: le parole del blucerchiato

Francesco Caputo, attaccante della Sampdoria, ha fatto il punto sulla prossima stagione di Serie A: le parole del blucerchiato a Il Secolo XIX.

PRIMO RITIRO IN SAMPDORIA – «Anche da calciatore sono nel pieno della maturità. È il mio primo ritiro con la Sampdoria, ripunto ai 15 gol per un anno più tranquillo e mi compro ancora al Fantacalcio. Punto tutto su di me».

RAGIONIERE«Ci pensavo da un po, mi mancava l’ultimo anno e volevo chiudere il cerchio. L’estate scorsa mi sono impuntato e ho deciso di provare a diplomarmi, anche per far vedere ai miei figli che la scuola è importante. Sono felice di come è andata, ringrazio l’istituto Volta che mi ha permesso di studiare a distanza. La media dell’8. Lo scritto di economia era sull’Irpef, sulle imposte. Quello di italiano sulla pandemia, mi sono agganciato al messaggio di incoraggiamento che avevo mostrato su un foglio all’inizio del lockdown dopo il gol al Brescia, ho raccontato cosa mi è successo in quel periodo. Vorrei continuare a studiare, valuterò con calma la facoltà migliore».

CARRIERA«Se analizziamo la mia carriera è così, mi pongo degli obiettivi e cerco di raggiungerli, tante volte ci vuole tempo, altre ci vuole fortuna, altre ancora devi cercartela la fortuna. Provo a raccogliere il massimo da ogni cosa che faccio».

FANTOZZI – «Sì, certo: Fantozzi, quante risate con i suoi film! Li vedevo in famiglia, È un personaggio che ricordo con piacere».

MIGLIORARSI«A 34 anni sono nel pieno della maturita, l’anno scorso sono arrivato a fine mercato, sbalzato da un lato all’altro, mi è servito un po per ambientarmi, non lo dico per trovare alibi, ma ora è diverso, parto in ritiro con la squadra. Vengo da un anno difficoltoso, a livello personale è andata benino, non bene, cerco sempre di migliorarmi e proverò ancora a trascinare la squadra, ad aiutare i compagni. Come ho detto a familiari e amici parto con molta serenità, entusiasmo, più tranquillità. Sto bene qui, ora voglio solo cominciare».

MERCATO«Né io né il mio procuratore abbiamo avuto a che fare con la Lazio, e dico Lazio perchè mi si accosta sempre a loro, ma neanche con altre squadre. Voglio ribadirlo, è da fine campionato che si parla di questa storia e mi ha rotto un po’ le scatole, si scrive tanto ma non c’è nulla di vero, giuro. Ho due anni di contratto alla Samp, sono felice, ho l’obiettivo di rimanere, non capisco perchè continuano a uscire queste voci. Forse per Sarri? Ci può stare, lo conosco, ho giocato con De Zerbi che ha un gioco simile, ma anche Giampaolo lo ha».

OBIETTIVO«Ora sto bene, il piccolo infortunio di fine campionato è superato. Riproverò a fare 15 gol per vivere tutti un anno più tranquillo, per divertirci. Per me i presupposti ci sono».

SAMPDORIA«Per Fabio Quagliarella parlano il nome, il curriculum: lui è un esempio per tutti, lo è per me a 34 anni, figuratevi per i giovani, è molto importante per noi, sono contento che abbia rinnovato, condividere con lui il reparto offensivo mi fa molto piacere. Aspettiamo a braccia aperte Manolo Gabbiadini perché ha avuto un brutto infortunio ma sta rientrando alla grande, è un giocatore che sposta gli equilibri, ci darà tanto. Noi tre abbiamo le spalle larghe, l’esperienza giusta per portare il peso dell’attacco della Samp».

GIAMPAOLO«Per ogni allenatore è fondamentale iniziare la stagione, poter trasmettere subito le proprie idee. Quello che è successo l’anno scorso è alle spalle, lo abbiamo vissuto, abbiamo lottato, ce l’abbiamo fatta. Ora però guardiamo solo avanti: dobbiamo vivere la passione dei tifosi e metterla in campo».

TATUAGGIO«Leone. È il mio segno zodiacale, un’immagine che mi dà la sensazione di avere la forza di chi non molla mai. E ci sono anche tre leoncini, i miei tre figli».

KICK BOXING«Mio padre da giovane la praticava ed è cintura nera di karate: è una passione che ho da piccolo, da quando andavo a vederlo in palestra. L’ho fatta un po’ a Sassuolo, ho mollato durante la pandemia, e nel finale dello scorso campionato ho ripreso a Genova con Gianluca, un personal trainer per riprendere il ritmo. Mi piace».

NAZIONALE«È il sogno di chi gioca a calcio, anche il mio, ci provo ogni anno, poi dipende dal campo, devi meritarla lì. Le scelte le fa il ct e lo ringrazierò sempre: mi ha dato una chance che ricorderò per tutta la vita. Ma io continuo a sognare di riprovare quell’orgoglio».

BIRRA PAGNOTTA«La birra va forte, abbiamo già lanciato il gin e ora è in arrivo la birra Primitivo, la prima fatta con un vino, il Primitivo, vino delle mie zone».

BIRRA AL PESTO«Me l’hanno detto in tanti ma usando già il pane di Altamura non è facile, potrei farla al pesto, verrebbe buona, l’idea me laveva data Thorsby».

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