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Capozucca: «Semplici? Ecco cosa farà alla Sampdoria»
Stefano Capozucca, ex direttore sportivo, ha parlato dell’arrivo di Leonardo Semplici sulla panchina della Sampdoria: le parole
Stefano Capozucca, ex direttore sportivo di Cagliari e Ternana, ha parlato dell’arrivo di Leonardo Semplici sulla panchina della Sampdoria. Ecco le sue parole rilasciate in un’intervista all’edizione genovese de La Repubblica.
SONDAGGIO SEMPLICI – «Era stato più che altro un idea. Mi avevano detto che Leonardo non aveva intenzione di scendere di categoria e quindi non gli ho neppure telefonato».
ESPERIENZA A CAGLIARI – «Vinse la prima partita a Crotone e il positivo inizio aiutò tanto. Fu un miracolo. Voleva poi dei giocatori , ma non è stato accontentato. Nelle prime tre gare , perdemmo due scontri diretti, ma l’esonero non fu una mia decisione. Ci siamo poi chiariti. Il presidente Giulini aveva, da tempo, l’obiettivo di prendere Walter Mazzari e si è seguita questa strada».
SEMPLICI ALLA SAMPDORIA – «Il mister non si inventa niente. Metterà a posto la squadra e, prima di tutto cercherà di non continuare a prendere così tanti gol. La prima è andata bene».
ACCARDI – «Ho parlato la scorsa settimana con Pietro. Ho un buon rapporto con lui, l’ho chiamato anche per rincuorarlo, mi pare giusto tra colleghi. E’ uno dei più bravi che ci siano i Italia, ma la Sampdoria non è un ambiente semplice. Ma ne ho grandissima stima: a Empoli ha lavorato benissimo, meritava questa opportunità».
RISCATTO SEMPLICI – «Non poteva fare scelta migliore. Leonardo ha certamente una voglia matta di lavorare dopo quasi due anni di stop. Mette tranquillità all’ambiente e la Sampdoria ha bisogno proprio di questo. Saprà trovare i giusti equilibri».
TERZO ALLENATORE – «Con il Sassuolo ho cambiato canale sul 3-0. Ho visto subito che i giocatori avevano mollato. In certe situazioni le scelte diventano obbligate».
SAMPDORIA – «Servono rinforzi in difesa, considerando anche i tanti infortuni, e manca qualcosina sulle corsie laterali».
TUTINO – «Lo scorso anno ha avuto un’annata eccezionale a Cosenza, ma non è la classica prima punta, in passato ha fatto anche l’esterno. Il terminale offensivo è Coda, ma non deve partecipare troppo al gioco, la sua casa è l’area di rigore, deve, però essere servito con i cross fatti nel modo giusto».
MODULO 3-5-2 – «Lo conosce molto bene e ritengo che, tutto sommato, con qualche correttivo possa applicarlo in modo efficace».
PAROLE SEMPLICI POST SPEZIA –«Lo capisco. Il calcio è una droga, lo vedo nel mio caso. Sono reduce da una stagione straordinaria, macchiata da un’ingiusta retrocessione allo spareggio e non vedo l’ora di tornare. Intanto mi godo i ragazzi che abbiamo valorizzato lo scorso anno a Terni, Amatucci, Distefano, Raimondo, Lucchesi, che si stanno confermando a grandi livelli».
ESPERIENZA A GENOVA – «Undici anni non si dimenticano, il derby resta la partita più bella del calcio italiano. Mi è dispiaciuto molto per gli incidenti».