2013

Caos diritti TV: ecco le richieste della Samp alla Lega per Infront e MP & Silva

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Oltre agli ultimi giorni di mercato tiene banco come argomento clou anche la ripartizione dei diritti tv per il prossimo trienno. Nel 2015, infatti, andrà a scadere l’accordo attuale e sarà necessario rinnovare l’intero pacchetto delle offerte per la Serie A e la ripartizione dei proventi tra le società della massima categoria. Nei giorni scorsi una lettera inviata dalle «sette sorelle», tra le quali anche la Sampdoria, ha evidenziato la necessità di rivedere alcuni punti essenziali. Da un lato le richieste di Fiorentina, Inter, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Verona, e dall’altra l’asse formato da Galliani – Lotito – Preziosi. 

Procediamo rigorosamente per gradi e specifichiamo che le sette sorelle, e quindi la Sampdoria con Garrone, chiedono una valorizzazione del pacchetto dei diritti tv. Bisogna ascoltare in maniera precisa e senza essere avventati tutti gli operatori televisivi, sia italiani che esteri, per poter eventualmente studiare e copiare il modello Premier League e Bundesliga. Questo potrebbe variare anche eventualmente il contratto collettivo, che ora vige in Italia. Dalla modifica del 2010, infatti, è questa la formula scelta che si basa a sua volta sulla consulenza di Infront, l’advisor che gestisce, a oggi, i diritti della Serie A. 

Infront concede e assicura un introito fisso alla Lega di 900 milioni all’anno, scaturiti dagli accordi con Sky e Mediaset, tra i quali esiste una sola esclusiva reale: la Premier League. Reale perché Mediaset trasmette soltanto i diritti di 12 squadre su 20, tra cui non c’è la Sampdoria, come sappiamo, quindi da Rogoredo potrebbero rivendicare l’esclusiva anche di alcune squadre di Serie A. La commissione che riceve Infront per questa vendita è di 35 milioni di euro. Allora la domanda delle sette sorelle sorge spontanea: serve davvero pagare Infront tutti questi soldi quando in Italia è palese che gli acquisti vengono effettuati solo da Sky e Mediaset? D’altronde Infront non deve andare a centellinare le trattative né deve agire da agente di commercio: le pay per view sono lì e aspettano solo l’accordo anno per anno. Sarebbero 35 milioni risparmiati e divisibili tra le 20 società di Serie A.

Passiamo all’estero, capitolo altrettanto doloso. A vendere i diritti fuori l’Italia è la MP & Silva (Media Partner & Silva, azienda che fa capo a Riccardo Silva e che vende i diritti sportivi – calcio e tennis in primis – all’estero) che detiene l’accordo di vendita fino al 2015. Nel bienno 2010-12 il ricavo è stato di 91 milioni annui, mentre per il nuovo trienno 117 milioni annui. Negli ultimi giorni la polemica sorta nei confronti della MP & Silva rappresenta il fatturato, che a quanto pare è di 122 milioni e non di 91, come preventivato: ci sono, quindi, 30 milioni in più del dovuto alla voce di bilancio. Una sottostima della Lega che non ha saputo sfruttare la potenza del proprio campionato e che lo ha praticamente svenduto non conoscendo il mercato estero e mettendolo nelle mani di chi, invece, ha saputo sfruttare al meglio il potenziale. 

Ora, quindi, bisogna lanciare l’offensiva. Le sette sorelle chiederanno un incontro in Lega per stabilire di bloccare l’incarico a Infront, così da rientrare nei 35 milioni di euro spesi come provviggione e poi per discutere anche della vendita all’estero. 

I numeri sono forniti dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.

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