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Cagni: «Alla Samp per la fase difensiva. Ora mi propongo ad altri»
Avrebbe dovuto essere l’uomo in grado di risolvere i problemi difensivi della Sampdoria e migliorare le prestazioni del reparto arretrato. Ma l’innumerevole serie di reti subite, pure banali, e il litigio con Walter Zenga hanno causato l’allontanamento di Gigi Cagni. Il suo intento, che si sposava appieno con quello del tecnico, avrebbe potuto fare la differenza e le premesse erano positive, ma qualcosa non ha funzionato. A mesi di distanza Cagni è tornato sull’argomento: «Volevo iniziare a fare una cosa nuova. Io avrei dovuto fare la fase difensiva della squadra, tutte le squadre hanno qualcuno che prepara la fase difensiva, ma solo in relazione ai difensori. Il Napoli è migliorato perché gli attaccanti sono stati i primi difensori. Questi concetti li applicavo 20 anni fa. Volevo insegnare ai singoli ad applicare la fase difensiva e i gesti tecnici come il tackle, cosa che adesso non si fa più. Detesto vedere i difensori che indietreggiano, è una cosa che non esiste nel mio concetto mentale».
L’allenatore ha poi voluto accennare al suo futuro: «Quando Zenga è stato preso dalla Sampdoria mi ha chiesto di fare proprio questo e io gli ho detto ‘volentieri’. Poi è stato detto che facevo il secondo di Zenga, ma non si trattava di questo. In Italia tatticamente siamo i migliori al mondo, ma abbiamo perso il valore di insegnare al singolo a seconda dei ruoli. Questa è una cosa che deve tornare. Se quando scadrà il contratto con la Samp mi vedrò in un’altra panchina? Per uno come me – ha dichiarato ai microfoni di Europacalcio.it – che non ha un procuratore è più difficile. Sarei disposto anche a ripartire dalla Serie B, mi è rimasta la passione quindi non cerco l’ingaggio. Sto girando l’Europa e mi sto proponendo, in America andrei gratis. La cosa che mi piacerebbe di più è insegnare, non nel settore giovanile perché non ho la pazienza per farlo».