2013

Cagliari, quando la novità si chiama Ibraimi

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Quando uno pensa al Cagliari fa subito riferimento a Mauricio Pinilla, al giovane Marco Sau, a Davide Astori. Se uno pensa alla Sampdoria, ora come ora, fa subito riferimento al Cagliari. Un intreccio semplice, genuino, come ci viene presentato dalla prossima sfida ad aprire l’intera giornata di Serie A, anticipando le altre alle ore 18. Cornice insolita, ma una conseguenza dell’agire della società, quella di Trieste come luogo di scontro: lì rossoblu e blucerchiati si daranno appuntamento questo sabato. Da una parte Delio Rossi privo di Eder, dall’altra un Lopez spensierato e concentrato sulla formazione da schierare in campo: ad aggiornare i continui schemi delle ultime ore del tecnico sardo è il visto arrivato proprio oggi alla corte dell’isola, che permette l’inserimento nella rosa di un altro attaccante.

Il suo nome è Agim Ibraimi, per molti questo sconosciuto. In questi casi non bisogna mai sottovalutare gli arrivi dall’estero nè tantomeno giudicarli azzeccati: tuttavia, è doveroso prendere il giocatore con le pinze, ma con la fantasia si può guardare anche oltre, facendo paradossalmente un paio di passi indietro. Nato inizialmente come centrocampista, poi cresciuto come ala, si è adattato molto bene al gioco sia sulla destra sia sulla sinistra: dotato di grande qualità individuale, è molto abile nel dribbling e nello sfondamento in area avversaria. Inoltre non passa affatto inosservato il mancino del macedone, capace di regalare emozioni sui calci piazzati. È approdato in Italia dal Maribor, portando con sé diverse presenze nella Nazionale maggiore, dopo aver però frequentato tutta la trafila di quelle minori. 

Un pericolo in più, dunque, per la difesa doriana che non si è dimostrata affidabile al punto giusto nel derby contro il Genoa. Facendo i massimi scongiuri, sperando che Ibraimi possa esplodere nella partita ancora dopo. Tanto il tempo non manca.

 

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