2013

Burlando rilancia il Ferraris e dubita sullo stadio in Fiera

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Un genoano che rilancia l’idea, la sua del 2009, di una ristrutturazione dello stadio Luigi Ferraris in modo che diventi lo stadio del Genoa, come ha affermato Foschi e che affermi scetticismo nell’idea dello stadio della Sampdoria alla Foce non stupisce.

pianetagenoa1893.net ha contattato l’architetto Burlando per parlare dello stadio Luigi Ferraris e in conclusione rilasciare una dichiarazione sullo stadio in Fiera. A quanto pare il fatto che lo stadio Luigi Ferraris non sia a norma, per le distanze legali da negozi ed esercizi commerciali e perchè sia all’interno di un quartiere densamente popolato nonchè in una zona rossa per quanto riguarda la questione Bisagno, non sembra essere un problema per Burlando che prospetta una ristrutturazione efficace e spettacolare.

«Lo stadio ospiterebbe 33 mila spettatori seduti. Tutti gli ingressi sarebbero dal lato Bisagno mentre da corso De Stefanis sarebbe solo l’ingresso dei pullman e dei giocatori. Inoltre una copertura del campo con struttura mobile potrebbe essere presa in considerazione e ovviamente attività commerciali. Riguardo ai tempi dovrebbero essere un anno per la progettazione e tre anni per i lavori che riguarderebbero solo l’esterno dello stadio».

Tecnicamente però i seri problemi dello Stadio Ferraris non sono solo “esterni” ma di manutenzione interna soprattutto del terreno di gioco, visto che la rizzollatura è necessaria ogni tre mesi e più e più volte le lamentele sono state rivolte al campo in condizioni pessime.

In conclusione però Burlando esprime perplessità riguardo lo stadio alla Fiera.

«Da genovese e non da genoano ritengo che l’intervento di rilancio dovrebbe riguardare la zona da Corso Italia al Porto Antico, non deve limitarsi solo alla zona Fieristica. Il progetto della Sampdoria è parecchio impattante e dovrà essere valutato. I progettisti e gli amministratori dovranno dirci come verranno gestite le attività della fiera, se saranno soppresse o spostate visto che è previsto l’abbattimento di alcuni padiglioni».

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