Buon compleanno, Thorsby: un guerriero a tutto tondo per la Sampdoria
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Buon compleanno, Thorsby: un guerriero a tutto tondo

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Tanti auguri a Morten Thorsby: dalla conquista della titolarità alla lotta contro il Coronavirus, il centrocampista della Sampdoria si è dimostrato un guerriero a tutto tondo

Oggi, 5 maggio, in casa Sampdoria si festeggia il compleanno (seppur solo virtualmente) di Morten Thorsby. Il centrocampista norvegese, arrivato dall’Heerenveen la scorsa estate, compie 24 anni: a inizio stagione, probabilmente, in molti mai più avrebbero pensato di far sentire sui social la propria vicinanza al neo-acquisto blucerchiato una volta arrivato il giorno del suo compleanno. Invece, scommettiamo, i fatti di oggi diranno tutto il contrario, perché Thorsby è riuscito in pochi mesi a conquistare la stima e l’affetto di una buona fetta di pubblico, dimostrandosi un vero e proprio guerriero.

Vi state chiedendo perché? Ve lo spieghiamo noi. Il primo segnale è arrivato ancor prima che Thorsby si trasferisse alla Sampdoria, e ci riferiamo ai fatti accaduti a inizio 2019: già a gennaio dell’anno scorso, infatti, il classe ’96 aveva dato prova del proprio fegato, volando “in incognito” a Genova ad insaputa dell’Heerenveen per accordarsi con i blucerchiati e assicurarsi l’approdo in Serie A quando il suo contratto con il club olandese sarebbe scaduto.

Una mossa pagata cara, dato che Thorsby è stato messo fuori rosa per diverse settimane ed è stato costretto ad allenarsi con le giovanili. Pazienza, il futuro che lo stava aspettando a Genova era molto più allettante. O almeno, così credeva. Già, perché dopo un infinito viaggio fra battelli, treni e auto – il norvegese non ha voluto prendere neanche un aereo, dato il suo noto impegno ecologista – una volta arrivato in Liguria l’unica consolazione è stata il clima: dopo anni di temperature rigide nei Paesi Bassi, Thorsby ha assaporato finalmente il sole cocente e il mare limpido del Levante genovese. Di vedere il campo, però, non se ne parla.

I primi tempi con la Samp non sono stati facili. Con Eusebio Di Francesco, fin dal precampionato il centrocampista è stato relegato ingiustamente in panchina, nonostante nell’amichevole di Monaco (ricordo bene il suo ingresso sul terreno del Louis II, ero presente in tribuna stampa) avesse dimostrato in pochi minuti di saper cambiare marcia alla squadra, intrappolata nella morsa degli avversari. Tuttavia, mai una parola fuori posto o un accenno di lamentela, solo lavoro in silenzio in attesa che qualcuno lo tirasse fuori da quella brutta situazione: il suo “principe azzurro”, passatemi il termine, è stato Claudio Ranieri, che appena insediatosi sulla panchina doriana ha notato, da scafato allenatore quale è, le sue qualità.

Non una tecnica sopraffina, né un tiro infallibile, ma fiato e grinta da vendere, oltre che una buona intelligenza tattica: un vero guerriero, appunto. Da quel 4 novembre, dalla gara contro la Spal, Thorsby non è più uscito dal campo, se non una sola volta (quasi sempre partendo da titolare). Come se non bastasse, l’ex Heerenveen ha dovuto recentemente affrontare il Coronavirus: risultato positivo ai test, anche questa volta ha affrontato con pazienza e coraggio l’ennesima sfida. Adesso, guarito, Thorsby si dovrà preparare per l’ultima (così ci auguriamo) prova della stagione: tirare fuori la Sampdoria dalle sabbie mobili – per dirla alla Ranieri – e dare il proprio contributo per la conquista della permanenza in Serie A, che in questa stagione così pazza e piena di insidie non sarebbe neanche così scontata.

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