News
Braida: «Sampdoria club di primo livello. Magari torno a Genova»
Braida e il suo passato alla Sampdoria: «Mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di bello. Quelli blucerchiati i colori più belli al mondo»
Ariedo Braida, 74 anni appena compiuti, dirigente del Milan invincibile di Sacchi, da pochi mesi non è più direttore sportivo del Barcellona e il suo nome viene accostato a tanti club. Per una breve parentesi, nel 2014, a cavallo del passaggio di proprietà tra Garrone e Ferrero, è stato anche alla Sampdoria. Il dirigente si è raccontato ai microfoni de Il Secolo XIX:
FUTURO – «Magari torno a Genova, alla Samp o al Genoa, chi può dirlo. Nel calcio, come nella vita, non si sa mai».
PREFERENZE – «Preferirei l’estero. Avevo un’opzione in Turchia, col Besiktas, sono andato a parlarne ma poi non mi ha convinto il progetto. Io come sempre nella mia carriera vorrei fare cose importanti, lasciare una traccia. In pratica se capitano occasioni interessanti, parliamone, se devo andare in club alla “si salvi chi può” non ci sto. Cinque anni a Barcellona sono stato benissimo, ora vediamo che succede».
SAMPDORIA – «Ferrero? Ci siamo rivisti in qualche occasione. Lasciamo stare il passato. Ferrero ha bravi collaboratori, il segreto nel calcio è quello. Io l’ho sempre ritenuta società di 1° livello, mi sarebbe piaciuto poter fare qualcosa di bello a Genova. Sia chiaro, il mio cuore è sempre al Milan: 27 anni non si scordano. Infatti per quella storia di Gullit quando lo cedemmo al Doria e ci uccise a Marassi qualche incubo mi torna ogni tanto. Lasciamo stare, errori se ne fanno sempre.
MAGLIA SAMP – «Avrei un’idea. Sono realmente i colori più belli del calcio. È un accostamento che dovunque lo proponi, strega. Fossi un dirigente lancerei un progetto per farne qualcosa in più. Che so, chiederei a un Armani o a un Della Valle di usare quei colori per farne un brand di moda e lanciarlo nel mondo. Pensateci».
RANIERI – «Ranieri è della mia generazione, per me rappresenta l’allenatore completo. Qui si vede la competenza: quando hai problemi cerchi lui, con l’esperienza risolve i problemi. I discorsi su di lui si chiudono subito se pensi a cosa ha fatto in Inghilterra. È stato un miracolo e non capitano per caso».
CALCIOMERCATO – «Certo che si riprenderà, l’economia si riprende sempre, cambieranno certe formule ma il circo non si fermerà».
CORONAVIRUS NEL CALCIO – «Una tremenda sciagura e non sai dove andrai a sbattere. Non vorrei essere nei panni di chi deve decidere la ripresa, rischi sempre di sbagliare. Qualcuno pensa che il calcio dovrebbe fermarsi ma oggi il calcio è un’economia, ci sono di mezzo quattrini importanti, è chiaro che prima viene la salute ma capisco i presidenti che vogliono riprendere. Serve un grande senso di responsabilità da parte di tutti – conclude Braida – e la bacchetta magica non ce l’ha nessuno».