2013
Bonetti: «Secondo me vince il Bologna. Ma occhio a Icardi»
Domenica sarà il giorno di Bologna-Sampdoria, gara valevole per il turno numero 33 del campionato di Serie A 2012/2013. La sfida potrebbe decretare la salvezza per una delle due squadre, costringendo l’altra a soffrire nel finale di stagione visto la situazione di punti, che vede il Bologna in vantaggio di un punto sulla Samp.
A presentare la sfida ci pensa il doppio ex Ivano Bonetti, che ai microfoni di zerocinquantuno.it ha rilasciato una lunga intervista, ecco le sue parole:
«Sono due squadre che comunque hanno l’atteggiamento giusto in ogni partita e quindi cercano sempre di fare risultato pieno ovvero i tre punti: in questo momento in cui nessuna delle due ha più niente da chiedere, secondo me, giocheranno ancora con meno pressioni addosso e sarà veramente una bella partita dove vedo favorito il Bologna. Per me finisce 3a2 per il Bologna: la gente vede tanti gol e si diverte, arrivano altri tre punti in classifica anche se non vedo problemi per la salvezza. Anzi, lo stimolo sarà quello di fare più punti possibili».
Il dodicesimo posto del Bologna è in linea con le qualità della rosa? Per Bonetti: «Da come era partito il Bologna è normale che il traguardo fosse la salvezza e che nessuno pensasse ad altro. Pioli, che tra l’altro è un amico ed ex compagno, ha fatto un grandissimo lavoro insieme alla squadra e alla società che in un momento difficile gli è stato accanto come è giusto che sia. Ora, la qualità vera del Bologna è effettivamente un’altra: è una squadra che senza dubbio potrebbe finire anche dalla parte sinistra della classifica, i valori sono cresciuti molto. Il Bologna ha giocatori di un certo spessore: sia Diamanti che Gilardino non dimentichiamo che sono nella Nazionale italiana e questo è bello ed importante. Faccio il nome di Kone, un giocatore in grado di fare la differenza: spesso volentieri ha fatto gol molto belli e prestazioni importanti. Comunque, un po’ tutta la squadra è in questo momento nella fase dell’esperienza e della qualità giusta per potere fare diversi punti e divertirsi».
A salvezza raggiunta c’è il rischio di pericolosi cali di tensioni: «Non credo assolutamente per un semplice motivo: giocatori come Diamanti e Gilardino hanno altri traguardi per cui la prestazione della domenica è molto importante per se stessi e per il loro futuro, questo farà da traino a tutta la squadra. L’impressione è che entrambi abbiano il carattere di quelli che non vogliono mai perdere, per cui non staranno tanto a guardare il fatto che siano salvi o meno».
Tre punti salvezza da giocarsi in casa, occasione d’oro: «Sì, le motivazioni sono tante e questa è valida: soprattutto in casa, la squadra si è sempre espressa bene e non è un caso se ha fatto tantissimi gol. Giocare davanti al proprio pubblico piace molto, sicuramente adesso che è arrivata la primavera ci sta una bella vittoria e una bella sudata per festeggiare tutti una bella domenica (ride, ndr)».
Destini incrociati fra Rossi e Pioli, il suo arrivo a Bologna coincise con un rifiuto del tecnico blucerchiato ai rossoblù: «Io ho avuto diversi allenatori anche ad alti livelli ed entrambi sono due buonissimi allenatori ma Pioli potrebbe arrivare anche a livelli più alti: ha la tranquillità e la personalità giusta, in più è eclettico perché riesce a giocare sempre in modi diversi».
Nella Samp occhio a Icardi: «Quest’anno, Icardi ha fatto un grandissimo campionato: le premesse ci sono ma il difficile arriverà l’anno prossimo quando tutti già lo conosceranno e dovrà essere bravo a confermarsi per diventare un giocatore importante. E’ troppo presto per giudicarlo, una volta bisognava fare cinque campionati in Serie A per dire “Questo è veramente forte” mentre adesso bastano solo sei mesi. Il potenziale ce l’ha ma poi serve anche la teste e la continuità».
Il ricordo più bello con Bologna e Sampdoria? «Parto dalla Sampdoria, ne ho tanti perché abbiamo vinto lo scudetto e partecipato a una finale di Coppa dei Campioni e quando vinci è normale che ti rimanga qualcosa dentro. Bologna non è sicuramente da meno, perché in quel periodo c’era un grande entusiasmo nella città: eravamo andati in Uefa, c’era un rapporto speciale fra tutti, si era creato un gruppo fantastico con la banda Maifredi. Quando a Bologna vinci sul campo, la città ti permette dopo anche di festeggiare fuori: per cui è la città ideale per fare calcio e a giocare calcio».