2013

Bonazzoli: «Ricordo con piacere la Samp. Mazzarri uno dei migliori»

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Il suo è stato un periodo abbastanza lungo con la Samp, in una carriera costellata da continui cambi di maglia. Forse sono due le realtà a cui è rimasto più legato: oltre alla società blucerchiata, c’è la Reggina. Ma Emilano Bonazzoli ricorda con piacere quanto fatto a Genova, in una carriera in cui sta cercando ancora di togliersi qualche soddisfazione. Dopo il Marano, l’attaccante racconta cosa sta combinando: «Per adesso aspetto gennaio: sono svincolato e aperto a qualsiasi offerta, sia che arrivi dall’Italia o dall’estero». Quattro anni con la Samp, i ricordi sono tanti: «Sono stati anni meravigliosi. Sono partito bene (tre mesi e nove gol in diciassette gare, ndr); poi ho avuto due brutti infortuni alle ginocchia dai quali non mi sono più ripreso». Al suo arrivo a Genova, c’era Novellino in panca: «Sì, era l’anno in cui partecipammo alla Coppa UEFA – racconta Bonazzoli – e per me fu un anno d’oro, in cui segnai davvero tanto». A proposito di Europa, l’attaccante è ancora il miglior marcatore in Europa League nella storia della Samp: «Ah sì? Sapevo di aver segnato molto, ma non così tanto – risponde un sorpreso Bonazzoli a “Il Corriere Mercantile” – La cosa mi riempe d’orgoglio: erano momenti magici, in cui i tifosi mi hanno fatto sentire speciale. Per questo, li ringrazio».

Dopo Walter Novellino, arrivò Walter Mazzarri e due anni ad alti livelli: «Fu il mio allenatore nella Reggina, un ottimo tecnico e quello che sta facendo adesso nell’Inter lo dimostra. Ha idee innovative: con i suoi 3-5-2 e 3-5-1-1, ha rivoluzionato il mondo del calcio – esprime un Bonazzoli entusiasta del suo ex allenatore – E’ sempre stato un tecnico intelligente, capace di leggere la partita. Ha un carattere forte e burbero: quello che serve per guidare un grande club». In quel periodo, c’era anche Antonio Cassano, di cui Bonazzoli conserva un buon ricordo: «Dal punto di vista del giocatore, ha qualità fuori del comune; qualche volta bisognava andare dietro a suoi comportamenti – commenta l’ex attaccante blucerchiato – Ricordo bene l’episodio del “Ferraris” in cui Antonio lanciò la maglia a Pierpaoli dopo un fischio, a detta di Cassano, “discutibile”».

Nel mercato invernale del 2009, il cartellino di Bonazzoli fece parte del passaggio di Pazzini alla Samp dalla Fiorentina: «Si è presentata questa opportunità. Pazzini non giocava a Firenze e per me era lo stesso con la Samp, fu uno scambio». Alla fine, però, non andò come sperato e Bonazzoli tornò a Reggio Calabria: «Sì. Il primo anno ci salvammo per il rotto della cuffia, nonostante una rosa di livello – racconta l’ex capitano reggino – Il secondo, invece, andò molto bene con Atzori in panchina e Sergio Volpi in mezzo al campo». Atzori, Volpi, Mazzarri e Pazzini: tutti nomi legati a doppio filo con la Samp. Come quello di Bonazzoli: «Sì, è vero. La Samp la porto nel cuore – conclude l’ex giocatore del Doria – e spero si tiri presto fuori da questa situazione».

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