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Bonazzoli: «Marilungo un esempio, non mi pento delle mie scelte: sono sulla strada giusta»
Numero 10 sulle spalle e un futuro tutto da scrivere. Federico Bonazzoli, 19 anni ancora da compiere, si sta ritagliando il suo spazio in Serie B alla Virtus Lanciano. La punta della Sampdoria, nonostante la prima parte di campionato passata di fatto in panchina, rimane uno dei migliori talenti del nostro calcio, che ha il solo bisogno di maturare senza fretta. Gli occhi delle big sono sempre puntati su di lui, l’Inter lo sorveglia da lontano e la Juventus a gennaio aveva pensato di strapparlo alla Sampdoria salvo poi cambiare idea. Ma lui, con tanta umiltà, continua a lavorare per crescere, come ci si aspetta da un giovane della sua età e con le sue qualità. Qualità che ci auguriamo tutti possa mettere in mostra al più presto con la maglia blucerchiata.
Federico, nonostante questa stagione non proprio fortunata di te si continua a dire un gran bene. L’Inter non ti ha perso di vista e anche la Juve, a gennaio, si stava interessando a te: come ti fanno sentire queste attenzioni?
«Da parte mia ho la consapevolezza di essere ancora molto giovane e di dover fare ancora molta strada. Certamente sapere che ci sono club importanti che mi tengono d’occhio non mi fa sentire arrivato, ma mi dà la forza per continuare a lavorare e per dare ogni giorno sempre il massimo».
Sui giovani promettenti, soprattutto quando si tratta degli attaccanti, ci sono sempre tantissime aspettative. Hai mai sentito una pressione eccessiva verso di te? Forse in estate, mi riferisco al periodo del ritiro di Pinzolo e alle prime giornate di campionato, più d’uno si è dimenticato che non hai ancora 20 anni…
«Sinceramente non ho mai sentito e non avverto una pressione nei miei confronti: la mia fortuna è che gioco sin da piccolo con lo stesso spirito, quello di voler divertirmi e di voler imparare. Credo sia importante per un ragazzo riuscire a coltivare un proprio sogno sapendo che si può sempre e solo crescere, senza sentirsi “arrivato”».
Insieme a te in squadra c’è un altro ex Samp, ex Golden Boy del torneo di Viareggio: Guido Marilungo. Che rapporto c’è tra voi due?
«Un rapporto bellissimo. Guido, pur essendo giovane, è un calciatore di grande esperienza oltre a essere un ragazzo eccezionale. A noi più piccoli dà sempre ottimi consigli, ci sprona e insieme ai più esperti ci fanno sentire parte di un gruppo che va tutto dalla stessa parte per obiettivi e per valori».
Guardando alla stagione in corso, se potessi tornare indietro rifaresti metà campionato alla Sampdoria per poi andare a giocare, o preferiresti cominciare direttamente dall’esperienza di Lanciano?
«Io non mi pento mai di nulla circa le scelte che faccio e i consigli che seguo. Credo che il percorso fino a oggi fatto è quello che mi serviva per crescere».
L’anno prossimo ti piacerebbe cominciare il ritiro con mister Montella, giocarti le tue carte con lui e poi vedere come andrà a finire o credi che sia meglio per la tua crescita continuare a giocare un altro anno in Serie B con continuità?
«Mancano due mesi alla fine di questo campionato di serie B. Oggi il mio sguardo è concentrato solo sull’avversario che dobbiamo affrontare: l’obiettivo di oggi si chiama salvezza da raggiungere con i miei compagni e non voglio perderlo di vista. È l’obiettivo di squadra ed è anche il mio obiettivo personale. A fine stagione vedremo quale sarà la scelta da fare».
Sei rimasto in contatto con alcuni tuoi ex compagni della Sampdoria? Nei primi sei mesi da blucerchiato, con chi hai legato maggiormente?
«Sì, bene o male con tutti. È un bel gruppo e sono felice di aver passato sei mesi con tutti loro».
In chiusura, ti saresti immaginato una stagione di questo tipo per la Sampdoria o dopo l’eliminazione dall’Europa League avevi immaginato uno scenario del genere?
«Capita purtroppo. Ci sono momenti di flessione che ci possono stare: la forza di un gruppo sta nel come si reagisce nei momenti di difficoltà e credo che la Samp abbia dimostrato di saperne uscire».