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Bonazzoli: «Era l’ora di svegliarmi. Salvezza? Manca poco ma non molliamo»

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Federico Bonazzoli, attaccante della Sampdoria, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole del classe ’97

Federico Bonazzoli, attaccante della Sampdoria, ha parlato a La Gazzetta dello Sport del suo momento positivo dopo alcuni mesi difficili. Queste le sue parole.

ANNATA – «Era l’ora di darmi una svegliata, altrimenti qui i treni continuavano a passare. Questo doveva essere a tutti i costi l’anno giusto, sono arrivato carico. L’esperienza mi ha aiutato, anche se a livello qualitativo devo migliorare. Ma ho compreso l’atteggiamento e la mentalità, questo fa la differenza».

CARRIERA – «Credo che un giovane sempre sotto i riflettori rischi di non reggere tanta pressione. Forse in quegli anni mi ero caricato di responsabilità eccessive, in parte neppure mie, e sentivo sempre il dovere di riconfermarmi, anche negli allenamenti con i grandi. Non andava bene, ero solo un ragazzo».

GOL CON DEDICA – «Nonno Berto era il mio primo tifoso, l’avevo visto per l’ultima volta tre settimane prima che mancasse, stava benissimo. Poi è arrivato il lockdown. Ho pensato a lui, certo, ma io sono molto religioso, qualcuno da lassù mi ha indicato la strada giusta. Ho risentito molto della sua scomparsa: mi sono detto che da lì in poi gli avrei dedicato ogni gol. So che ci teneva molto, sto ripagando la sua fiducia. Purtroppo questa è la vita. Bisogna cercare di andare avanti, altrimenti è una ferita che si riapre ogni volta».

RANIERI – «Il mister ha enormi meriti, per la crescita del sottoscritto e della squadra. Ha creato un bel mix, andiamo in campo con il sorriso, avverto armonia nel gruppo, ci divertiamo. Grazie a Ranieri ho acquisito continuità e fiducia. Ogni minuto in cui sarò in campo, mangerò l’erba: è una promessa».

QUAGLIARELLA – «Con Fabio ho un rapporto speciale, lo conosco da tanti anni, mi ha preso sotto la sua ala, e posso ritenermi onorato e fortunato ad allenarmi con un simile fuoriclasse, oltre che di… rubargli qualche piccolo segreto. Abbiamo un rapporto a livello umano molto bello, Fabio è prodigo di consigli, e poi per me è sempre stato un idolo».

SALVEZZA – «Ci sono pochi calcoli da fare, viviamo partita per partita poi alla fine tireremo le somme. Sarebbe inutile essere ipocriti, ora manca davvero poco, se penso a dove ci trovavamo cinque partite fa. Non molliamo, però».

RIMPIANTI – «Non possono esserci, il passato è passato. Contano l’oggi e il domani, è importante esserci risollevati, avere la testa fuori dall’acqua. Le annate storte capitano, altrimenti saremmo tutti sempre primi. Facciamo- cene una ragione e continuiamo a pedalare».

GOL IN ACROBAZIA – «Sono gesti che fanno parte del mio repertorio, a me piace azzardare un po’, e anche alla gente restano impresse certe giocate. C’era quella palla lunga, non ci ho pensato troppo. Anche se un gol del genere in A ha tutto un altro valore».

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