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Bizzarri fa marcia indietro: «Senza la Samp sarebbe meno divertente». Le reazioni di società e tifosi
Luca Bizzarri deride la Sampdoria durante una premiazione a Palazzo Ducale: la società risponde con un comunicato stampa pungente, i tifosi con uno striscione. Ieri sera il messaggio conciliatorio su Facebook – FOTO
Il polverone sollevato ieri dalle dichiarazioni di Luca Bizzarri, comico genovese e noto tifoso genoano, continua a far discutere in casa Sampdoria. Il neo-presidente di Palazzo Ducale, a margine della premiazione per “Lo sportivo ligure dell’anno”, si è fatto scappare qualche parola di troppo dando ascolto alla sua fede calcistica, invece che mantenere un registro più formale, come si addice a chi ricopre una carica importante come la sua. Il premio è stato assegnato al giovane motociclista genovese Niccolò Canepa, anch’egli tifoso del Grifone, ma una delle tre menzioni speciali ha riguardato anche Pietro Pellegri, attaccante classe 2001 del Genoa. Proprio i complimenti al talentino rossoblù sono stati al centro delle polemiche delle ultime ore: «Benvenuti al Ducale, qui spesso si fa cultura e lo sport è cultura per cui siete nel posto giusto. Sono felicissimo di premiare Pietro, perché gioca nell’unica squadra di questa città, rappresentativa della città intera. Poi nei comuni limitrofi ci sono altre squadre, ma questo non ci riguarda. Per cui complimenti Pietro e ora aspettiamo Niccolò, che oltre a saper andare forte in moto ha il pregio di essere anche lui dalla parte giusta». Dopo le dichiarazioni dell’assessore allo Sport Ilaria Cavo, che aveva cercato – nonostante le fosse stata appena regalata una maglietta del Genoa con il suo nome stampato sopra – di mantenere un atteggiamento più imparziale possibile, Bizzarri ha rimarcato ironicamente la sua posizione: «Certo, è giusto, la Regione è giusto che prenda in considerazione anche le altre squadre che ci sono in città. Come lo Spezia, ad esempio».
LA RISPOSTA DI SAMPDORIA E TIFOSI – Insomma, battute o non battute, il nuovo presidente di Palazzo Ducale non ha fatto certo una bella figura. Tanto che la Sampdoria stessa, tramite un comunicato stampa apparso sul proprio sito ufficiale, aveva risposto ieri alle provocazioni di Bizzarri: «In un momento storico nel quale diffondere la cultura è un dovere di ogni rappresentante istituzionale, abbiamo apprezzato quanto dichiarato oggi dal presidente di Palazzo Ducale, ovvero la promessa di aprire a tutti il centro culturale della città. Proprio per questo motivo gli ricordiamo che negare la realtà è sinonimo di chiusura, il primo difetto di un’élite. Con affetto dall’U.C. Sampdoria, fondata a Genova, da genovesi, il 12 agosto 1946». Anche durante la sfida di Coppa Italia tra Sampdoria e Pescara, sugli spalti del “Ferraris” è stato esposto uno striscione: «Bizarri, se conosci solo mezza città, allora sei nel posto sbagliato».
IL MESSAGGIO DI BIZZARRI SU FACEBOOK – Nel frattempo, poco prima dell’inizio del match, era già arrivata la contro-replica del diretto interessato al comunicato stampa emesso dalla società blucerchiata. Sotto al post pubblicato dalla pagina Facebook della Sampdoria, ecco il commento di Luca Bizzarri, che ha invitato tutti a una lettura più “leggera” della questione: «E con lo stesso affetto (reale) vi invito a rispondere alle battute con le battute. Palazzo Ducale è aperto a voi e a tutti i genovesi, credo lo sappiate bene. Lavoro lì dentro, donando il mio tempo e il mio impegno, per la città. Spero non mi chiediate anche di diventare serioso ed equidistante quando si parla del gioco del calcio e della nostra rivalità. ”Se non si sorride, non è calcio” dice il mio amico Casarin, e sorridendo vi dico che, senza di voi, vivere in questa città e parlare di calcio con gli amici sarebbe molto meno divertente. Con affetto sincero, e augurandomi di poter continuare a prendervi in giro e a farmi prendere in giro, vi abbraccio». Le recenti vicende non verranno dimenticate facilmente dal pubblico doriano, che sui social è già insorto contro Bizzarri, decisamente fuori luogo per le vesti e per il contesto in cui si trovava.