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Biasotti: «Crisi Sampdoria? Colpa di Ferrero. Intervenga Garrone»
Sandro Biasotti, ex presidente della Regione Liguria e tifoso della Sampdoria, è intervenuto sulle pagine de La Repubblica per parlare della crisi del club doriano
Sandro Biasotti, ex presidente della Regione Liguria e tifoso della Sampdoria, è intervenuto sulle pagine de La Repubblica per parlare della crisi del club doriano. Le sue parole.
INACCETTABILE – «Si può anche retrocedere, pazienza, non è bello ma ci può stare. Ma la nostra è una storia che è sempre stata contraddistinta da serietà, Mantovani, Garrone. Quello che sta accadendo oggi non è davvero accettabile».
MOMENTO PESANTE – «Che sia pesantissimo non ci sono dubbi. C’è anche molta tristezza che per quello che leggiamo ogni giorno. Io dico che può anche accadere che si possa retrocedere, non è bello, ma dobbiamo avere una prospettiva societaria forte, credibile, che tenga alto un nome come quello della Sampdoria, conosciuto e con tifosi in tutto il mondo».
SERIE A IMPARI – «Sicuramente con le grandi squadre la battaglia è impari, ma ci sono anche esempi illuminati, penso al Sassuolo, che è pure adesso non se la passa bene, ma mi piace parlare anche del Torino».
SAMPDORIA – «Anche noi fino a qualche anno eravamo in questo elenco. Poi la situazione è precipitata. Colpe? Non c’è dubbio che la gestione di Ferrero sia la prima responsabile di questa situazione».
FERRERO – «Eccome se l’ho conosciuto. Quando ero a Roma mi è capitato di pranzare con lui, da presidente del Club Parlamento Sampdoria, che per inciso ha iscritti non solo liguri. La Pinotti? Lei in verità non ha mai partecipato molto, ma solo per i suoi impegni istituzionali. Edoardo Rixi è sampdoriano. Ma sicuramente la passione sportiva, quando è genuina, sana, unisce sempre».
CENE CON FERRERO – «Lui è un personaggio davvero esplosivo, lo vedete tutti nelle sue manifestazioni, emanava simpatia, ci tengo a dirlo. Mi aveva anche chiesto di entrare nel cda, ma ho sempre declinato per i miei impegni politici eimprenditoriali. Un vero peccato che la squadra per quella sua gestione sia ormai arrivata a un passo dal baratro. Ma sarebbe ingiusto dire che è tutta colpa sua».
COLPE DISTRIBUITE – «Penso a tutto il bene fatto dalla famiglia Garrone per la Sampdoria, Riccardo prima e il figlio Edoardo poi. Hanno messo nella Samp un sacco di soldi dal proprio patrimonio personale. Però, credo si possa dire serenamente, aver ceduto la Samp a Ferrero, ragionandone oggi, è stato un errore».
VIA DI USCITA – «Bisogna individuare una soluzione seria. Capisco l’urgenza, ma attenzione a muoversi con eccessiva fretta. Io credo che Garrone possa e debba avere ancora un ruolo, magari transitorio, ma per favorire una soluzione alla crisi. Lui può farlo per il bene della Samp che ha una storia di serietà, la sua famiglia ha contribuito a renderla forte, ma se facciamo ancora un passo indietro, alla gestione Mantovani, allora dobbiamo parlare di Vialli e di Mancini, di Boskov, di Eriksson, cioè di figure che hanno contribuito a scrivere la storia del calcio italiano».
IN PASSATO – «Favorire non è il termine esatto. Me ne occupai perché la Samp era e resta un patrimonio della città e del calcio italiano. Misi in contatto i vari soggetti per arrivare a una soluzione».
PRESIDENZA – «Non posso permettermelo, conosco i miei limiti, in tutta sincerità non ci ho mai pensato, resto un tifoso».
GARRONE – «Edoardo Garrone si è speso in prima persona, ci ha messo la faccia e può dare un aiuto importante per favorire il passaggio di proprietà. Non tifo per un nome in particolare, chiedo solo che possa andare in mani tranquille. Da questo punto di vista il lavoro che sta facendo il cda mi conforta, sono persone capaci, preparate, serie. Prendersela con loro è un errore».
SOFFERENZA – «Sì ma continuo a soffrire come sempre. Anche vederla giocare così mi fa soffrire. Stankovic è molto preparato e anche i giocatori non si risparmiano, ma sopra a tutti metto il pubblico, davvero encomiabile, sempre pronto a incitare la squadra».
FONDI – «È finita da tempo. Berlusconi, Moratti, presidenti tifosi oggi non ci sono più. Ma se a gestire questi fondi sono persone serie, perché no? Conta il progetto e noi lo aspettiamo per la Samp».