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Bereszynski sconsolato: «Samp, vendendo non si va lontano»

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Bereszynski rimprovera la Samp: «Con le cessioni si fanno soldi, ma il salto di qualità non arriva». E sul rinnovo: «Un premio della società. Fra uno o due anni mi vedo in Premier League»

E’ passato poco più di un anno da quando Bartosz Bereszynski è approdato in Italia, ma il terzino polacco ha saputo in breve tempo ritagliarsi un ruolo di protagonista con la maglia della Sampdoria e adattarsi perfettamente alla Serie A: «Qui si gioca più veloce, si pensa e si prendono decisioni più velocemente, passaggi più corti, tiri più precisi, si sfruttano di più gli errori degli altri. Ricordiamoci, però, che non sono venuto qui da sedicenne – sottolinea l’ex Legia Varsavia ai microfoni di przegladsportowy.pl -ma da ventiquattrenne che aveva già giocato in Champions League, Europa League ed Ekstraklasa. La differenza è stata vedere grandi giocatori ogni settimana, e non più in occasioni speciali».

Genova è l’ambiente ideale in cui crescere, ma non è certo considerato un punto di arrivo, neanche da Bereszynski: «Qui abbiamo un sacco di giovani talenti, è un buon posto per giocatori come me che lasciano i campionati minori per venire qua e acclimatarsi alla Serie A. Sotto questo aspetto, è uno dei club migliori». Negli ultimi mesi, le cessioni di pezzi pregiati sono state tante e la pratica è destinata a ripetersi: «La Samp vive di questo, è la sua politica. E’ utile per fare tanti soldi, ma non ti permette di spingerti oltre un certo livello. Prepara giocatori per squadre più forti, che non possono aspettare e vogliono che tu sia già pronto. Dare continuità e costruire pazientemente una squadra – ricorda – è imprescindibile, se si vogliono ottenere risultati sportivi: è difficile rimpiazzare elementi ogni sei mesi. Temo che anche quest’estate partiranno quattro o cinque giocatori. Le coppe europee, comunque, sono un obiettivo realmente alla portata e quest’anno ci siamo arrivati a tanto così».

Nelle scorse settimane, per il difensore è arrivato un inaspettato rinnovo contrattuale, che lo legherà alla Sampdoria fino al 2023. Lo stesso Bereszynski, tuttavia, tiene a chiarire che non è stata una mossa appositamente studiata per permettere alla società di vendere il suo cartellino a cifre maggiori: «Abbiamo rinnovato il contratto perché la dirigenza era molto felice di me e del mio lavoro. E’ stato una sorta di premio, poi i media ci hanno speculato sopra. Il club non era tenuto a farlo, il contratto precedente sarebbe scaduto nel 2021. Se è stata la migliore stagione della mia carriera? In autunno sono stato chiamato dalla Nazionale polacca e questo ha coinciso con un aumento di presenze con la maglia della Sampdoria, dopo un non troppo esaltante inizio di stagione. Da quel momento sono cresciuto. Anche nella mia vita privata è stato un momento pieno di felicità, dato che sono diventato papà».

Nonostante le numerose pretendenti, Napoli e Inter su tutte, Bereszynski sembra destinato a rimanere perlomeno un’altra stagione all’ombra della Lanterna: «Dalla Serie A è facile passare a campionati più prestigiosi, ma adesso penso solo alla Sampdoria. Ho prolungato il mio contratto e sto migliorando. Mi piacerebbe giocare in una squadra più blasonata, magari in un altro Paese: il mio sogno è la Premier League, ma magari fra un anno o due». Infine, il numero 24 blucerchiato passa a parlare di alcuni tratti del suo carattere. Apparentemente sempre così quieto, il polacco tende a scaldarsi di fronte a certi comportamenti: «Mi arrabbio in strada – rivela – mi dà fastidio che qui in Italia si guidi in maniera così pericolosa e con nonchalance. Mi arrabbio anche quando, ad esempio, qualcosa non va come voglio io. In mezzo alla gente resto calmo, ma chi mi sta vicino conosce anche l’altro lato di me. Posso infiammarmi velocemente, prendere una decisione avventata, non sono sempre così posato e gentile come vedete. Mi è capitato di incazzarmi, anche durante un allenamento. In ogni caso – conclude – non lo do a vedere e spesso sopprimo queste emozioni in me stesso».

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