2014
Benvenuto, Presidente
Gente unica, i genovesi. Un motivo per mugugnare lo trovano sempre. Anche quando arriva il cambiamento auspicato, il cambiamento desiderato. Il sogno recondito è l’impossibile botte piena con la moglie ubriaca, ma anche lì, forse, un motivo per mugugnare con gusto, lo troveremo. Siamo fatti così, prendere o lasciare.
Ieri è stata una giornata particolare, importante, una giornata che nessuno potrà dimenticare. La famiglia Garrone si è fatta da parte, ha scelto di lasciare un mondo, quello del calcio, di cui non si è mai sentita davvero parte. Un mondo fatto di personaggi eccentrici, sopra le righe, folkloristici. Un mondo fatto di tanti Massimo Ferrero.
Personaggi che noi genovesi, gente diffidente e che bada ai fatti più che alle parole, non piaceranno mai. Così, senza troppi giri di parole. Non è per cattiveria, per pregiudizi. Si tratta di un fatto puramente epidermico: chi fa troppi discorsi per noi è un venditore di fumo e difficilmente riuscirà a staccarsi di dosso tale etichetta. Ma ripeto, non è cattiveria, è che il gene della diffidenza è parte di noi fin dal concepimento. E la discrezione della famiglia Garrone era proprio quella del genovese-tipo, altro che Gabibbi, come ci chiama qualcuno… E quindi non deve stupire se la conferenza stampa-show delle 13 di ieri, ha lasciato i più sbigottiti, sbalorditi, shockati, con l’amaro in bocca. Non ci siamo abituati, c’è poco da fare.
Ma ci abitueremo. Vogliamo e dobbiamo abituarci, subito. Perché d’altra parte, un grandissimo difetto che hanno i genovesi, è proprio quello di essere restii ad accettare le novità. Ma per il bene di LEI, dovremo farlo, tutti, uniti. Cambiare per il futuro, che sia sempre più cerchiato di blu. Un’impresa ardua, tosta: Genova è la città dell’immobilismo, del “No”, dello status quo. E se pure la famiglia Garrone, con il suo stile molto British, è riuscita a farsi accettare dal capoluogo a stento, figuriamoci cosa succederà con il nuovo vulcanico imprenditore…
Caro Massimo, non si può certo dire che sia entrato nelle nostre vite in punta di piedi. Se mai, come un vero e proprio Deus ex
machina, nel più classico dei colpi di scena ricco di effetti speciali. E speriamo che la sua avventura come nuovo numero 1 della Sampdoria sia un successo, proprio come quel Ben-Hur da lei citato ieri.