Auguri a Mikhailichenko, l’eroe giovane e bello del sogno blucerchiato

Quando si parla di lui, si parla di un capitolo felice, il più felice della storia blucerchiata. Si parla di un calciatore discusso e spesso criticato per una fisicità e un atletismo forse poco consoni agli standard fisici del calcio di allora. Si parla bene, perché quel talento e quella classe, restano patrimoni di cui forse il pubblico doriano avrebbe voluto godere di più. Si parla di Aleksei Mikhailichenko, giocatore che  resterà nelle memorie di ogni tifoso blucerchiato che ha avuto la fortuna di vivere quelle pagine così gloriose della nostra storia.

Elegante e raffinato era il modo in cui quel biondo di Kiev muoveva 186 centimetri di un fisico forse insolito, allora, per la posizione di centrocampista offensivo che occupava. Fascinoso come la delicatezza con cui colpiva e gestiva il pallone. Quello Scudetto fu anche opera sua, che in quel campionato scese in campo 24 volte, coadiuvando la mitica coppia d’attacco Vialli-Mancini. Arrivato come uno dei più grandi talenti (insieme a Zavarov, che finì alla Juve) dell’Unione Sovietica che dominò le olimpiadi estive del 1988, fu una delle grandi luci dell’epopea Mantovani. La sua classe indiscussa fu però spesso oscurata dalle difficoltà d’inserimento in un calcio, un mondo troppo diverso dal suo ed è per questo che, quando arrivò la chiamata da Glasgow, nè l’ucraino nè la società si fecero troppi scrupoli a spingere per concludere positivamente l’operazione.

Oggi, l’indimenticato biondo di Kiev compie 50 anni. E a lui vanno i migliori auguri dalla redazione di SampNews24 e da tutti i romantici che ancora rimpiangono il suo incostante ma cristallino talento.