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Atalanta – Sampdoria: Giampaolo alla ricerca della concretezza perduta

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Andiamo ad analizzare, con l’aiuto dei dati statistici, il match disputato dalla Sampdoria in trasferta a Bergamo. La Sampdoria perde la concretezza che aveva sotto porta del girone di andata, Torreira incolpevole sul rigore

È difficile mettersi davanti ai crudi numeri della statistica per analizzare una partita persa a seguito di un calcio di rigore, estremamente generoso, concesso dall’arbitro Rizzoli per il presunto fallo di Torreira ai danni di Petagna. La sconfitta matura così, con un’unica rete dal dischetto, ma guardando i numeri statistici se fosse arrivata anche in maniera diversa non ci sarebbe stato nulla da aggiungere. La Sampdoria là davanti ha perso la concretezza che l’aveva contraddistinta per tutto il girone di andata e i gol pertanto sono diminuiti vertiginosamente contando che nelle ultime tre uscite (Udinese, Roma, Empoli) la porta degli avversari è rimasta immacolata.

OCCASIONI NON SFRUTTATE, PASSAGGI SBAGLIATI E PALLE PERSE – Il dato più significativo, sia in senso difensivo che offensivo è quello relativo al fuorigioco: per otto volte l’Atalanta si vede alzare la bandierina dell’assistente e interrompe l’azione di attacco. Questo significa che per otto volte almeno la linea difensiva della Sampdoria si è mossa bene, vanificando i tentativi dei nerazzurri, ma anche che i ragazzi di Gasperini hanno provato più volte ad arrivare al tiro. La Sampdoria in fuorigioco non c’è andata mai, ad esempio. Le occasioni da gol blucerchiate sono solo due (contro le sette dell’Atalanta) e non vengono sfruttate. I corner cinque per parte. Ma andiamo ai dati più rilevanti: passaggi sbagliati e palle perse. La Sampdoria conduce per entrambi in negativo: 40 passaggi errati e 34 palloni persi a fronte dei solo 18 recuperati sono numeri che mettono in luce il problema della Sampdoria. La difficoltà di passare dalle vie centrali, perchè i blucerchiati di gioco sulle fasce ne fanno veramente poco, ha spinto la squadra di Giampaolo a rifugiarsi nei lanci lunghi (27).

LE PRESTAZIONI DEI SINGOLI – Veniamo subito ai subentrati a partita in corso: Muriel e Budimir per il reparto avanzato. Nessuno dei due incide. Non ci si aspettava che il croato ci riuscisse in dieci minuti (dove riesce solo a fare un fallo) ma da Muriel qualcosa di più ci si poteva anche aspettare. Due tiri in porta che non preoccupano minimamente la retroguardia orobica. L’attacco titolare formato da Schick e Quagliarella ci prova ma senza successo: meglio il giovane del buon Fabio che spesso dialoga con Fernandes nel tentativo di trovare la via del gol (che non arriva). Schick è anche il giocatore che ha il maggior numero di palle perse (8), segue Pavlovic (6) e Linetty (4). Skriniar è l’unica luce nell’undici di Giampaolo: non perde mai un pallone e ne recupera quattro (assieme a Praet e Torreira saranno quelli che ne recupereranno di più). A proposito di Torreira, basta rivedere il replay dell’azione di Petagna per capire che il rigore non è tale. A parte che è madre natura a rendere impossibile che Torreira riesca ad abbattere un gigante come Petagna (due strutture fisiche completamente diverse) ma è l’attaccante orobico che rifila un calcio nel posteriore al blucerchiato mentre cade (da solo). L’uruguaiano resta (come sempre) quello che corre di più e tocca più palloni per tutta la durata del match, seguito da Schick e da Quagliarella come riportano i dati dell’European Broadcast Development. Questi i dati su cui Giampaolo dovrà lavorare in vista della partita casalinga contro la Roma.

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