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Associazione Giacomo Fantoni: «Portiamo avanti gli ideali di Bek»

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Gli obiettivi e la missione dell’associazione Giacomo Fantoni dedicata al grande tifoso della Sampdoria: le parole di Nadir

Nadir, vicepresidente dell’Associazione Giacomo Fantoni, ha presentato la missione e gli obiettivi sociali del progetto in ricordo del grande tifoso della Sampdoria, Bek. Le parole a Frequenze Blucerchiate.

COME NASCE L’ASSOCIAZIONE «L’impegno, il fare una cosa non tanto per fare, questo è lo spirito. Fare un qualcosa di fatto bene e che possa incarnare lo spirito e l’intraprendenza, la voglia di rimboccarsi le maniche che aveva Bek. È da lì che nasce l’idea di questa associazione. Dopo il lutto, volevamo fare qualcosa di concreto per portare avanti lo spirito di Bek, per sentirlo sempre vicino a noi. La nostra intenzione è quella di fare del bene, di mettere davanti l’impegno e la partecipazione, la concretezza. Queste linee guida riportano a Bek. Per chi lo conosceva può capire più facilmente la missione dell’associazione, per chi non ha avuto il piacere di conoscerlo non basterebbero dieci ore per raccontare chi era. Senza banalizzare Giacomo, era una persona che voleva vivere appieno ogni minuto e secondo della vita in qualsiasi cosa. Era uno che si rimboccava le maniche. Dalle grandi alle piccole cose, aveva idee e iniziative. La sua voglia di fare, di mettersi a disposizione, questa sua caratteristica marcata lui la metteva in tutti gli ambiti. Era un grande amico, un grande figlio, un grande ultras. Si dedicava con il cuore a tantissime cose. Sono due grandi aree in cui l’associazione vuole intervenire: le grandi emergenze e quelle più territoriali, famiglie in difficoltà, faccio l’esempio dei buoni pasti che abbiamo preso con il centro di ascolto di Cornigliano. Se tutti facciamo una piccola parte, si riesce a fare la differenza».

COME AIUTARE«Siamo presenti sui canali social classici. Abbiamo un sito dedicato dove potete trovare tutti i riferimenti anche per donare. Ma dare una mano non è solo una questione economica, può anche essere una questione fisica. I soldi aiutano, certo, ma anche una presenza fisica. Non è soltanto fare un bonifico o una donazione, che comunque aiuta. Ma nella nostra logica c’è il tornare a essere umani».

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