2013
Ass Rossi sulle cancellate del Ferraris: «Nemmeno ad Alcatraz»
Ieri avevamo portato alla vostra attenzione i disagi che hanno incontrato i tifosi blucerchiati all’ingresso dello stadio “Ferraris” in occasione di Sampdoria–Juventus. “Cancelli della discordia”. Abbiamo ribattezzato in questo modo le nuove cancellate installate in estate nelle zone di pre-filtraggio dello stadio per consentire l’agibilità dello stesso. Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Rossi, assessore allo sport della Regione Liguria. Ecco il suo punto di vista, che ha pubblicato sul suo sito internet www.matteorossiliguria.it:
«Quando si dice “stadio blindato” – scrive Rossi – a Genova – ce ne siamo accorti durante la prima di campionato – l’espressione ha acquisito un senso letterale. L’area di pre-filtraggio, già criticata, già off-limits, in occasione delle partite, non è più delimitata da transenne mobili, ma da una serie di cancellate che neppure ad Alcatraz. Per non citare un esempio anche più immediato, e geograficamente più vicino, il carcere di Marassi. Al di là dei disagi per i residenti e i commercianti di via Casata Centuriona (quelli c’erano anche prima, con le transenne temporanee) il colpo d’occhio è davvero deprimente. Deprimente è il fatto che nel 2013, in Italia, una struttura che non ospita pericolosi ergastolani o riunioni del G8, ma manifestazioni sportive, debba essere asserragliata come un fortino. Ragioni di sicurezza. Legittime. Sacrosante. La sicurezza innanzitutto. Ma anche il potere simbolico dell’architettura è importante. Chiedilo a qualsiasi architetto. Se trasformi uno stadio in una prigione, crei un ambiente ostile ai tifosi per bene, ma quasi congeniale a chi – purtroppo – usa il calcio per sfogare gli istinti più violenti. Ad ogni modo, ci abitueremo anche ai cancelli. Sperando di poter dire, alla fine dell’anno, che non erano necessari».