2013

Antonino Barillà, l’uomo della corsa dallo Stretto

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L’uomo dell’ultimo secondo del calciomercato è stato un po’ una sorpresa: gli accostamenti tra Antonino Barillà e la Samp erano stati praticamente nulli, eppure alla fine il ragazzo di Calabria è arrivato per rimpolpare le alternative della fascia sinistra blucerchiata. Così, dopo tanti spesi con la maglia della Reggina, Barillà può riassaggiare la Serie A.

Classe 1988, Barillà nasce come prodotto del Sant’Agata, il famoso vivaio del club amaranto. A proposito di legami con la Samp, è Walter Mazzarri – allora allenatore della Reggina – a farlo esordire in Serie A nel 2006, appena 18enne. Nella successiva annata, quella della Reggina dei miracoli, il giovane Barillà riesce a collezionare altre cinque presenze, prima che il club ritenga necessario testarlo: arriva così il prestito a Ravenna in B, dove il ragazzo matura ulteriore esperienza. Tornato alla casa madre, vive con la Reggina l’ultimo anno di Serie A, per altro realizzando un gol mica da niente: infatti, l’esterno segna una rete in Reggina-Juventus 2-2, bucando niente di meno che Gianluigi Buffon.

Intanto, arrivano anche le prime soddisfazioni tinte d’azzurro: dopo le prime presenze in U-19 e U-20, arriva la convocazione e l’esordio in U-21, sotto la guida di Pierluigi Casiraghi. Nonostante il cambio di C.T. – si passa a Ciro Ferrara, altra recente conoscenza blucerchiata – Barillà viene comunque tenuto in considerazione. Anzi, riesce persino ad andare a segno, realizzando una doppietta nella gara di qualificazione all’Europeo del 2011 contro il Lussemburgo. Curiosità: in quella trasferta, conclusasi con una vittoria per 4-0, andarono a segno anche Roberto Soriano e Guido Marilungo, allora di proprietà blucerchiata. Una strana coincidenza, come se i legami di Barillà con il futuro blucerchiato fossero già evidenti.

La Reggina, intanto, saluta la massima serie, ma Barillà è ormai punto fermo della formazione amaranto. Nei quattro anni che ha trascorso in cadetteria, il ragazzo è cresciuto, si è fatto uomo, divenendo anche capitano della squadra nella quale è cresciuto. I tifosi lo incitano, anche perché in fondo non è che uno di loro: lo score finale di 169 presenze e 10 reti in sette stagioni e mezzo con la maglia amaranto lo testimonia. Nell’ultima annata, poi, ha realizzato tre gol e fornito cinque assist: non male. Ora, una nuova avventura lo attende: la Samp lo ha scelto sia per le sue capacità sull’esterno, sia perché può anche giocare da interno sinistro. Ruoli che, in maniera diversa, tormentano Delio Rossi quest’anno. Ha scelto il numero 20: chissà che non ci scappi un altro gol a Buffon, magari allo “Juventus Stadium”. Intanto, benvenuto Antonino: sorprendici.

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