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Antonini: «Buon ricordo della Samp, ma il Genoa è un’altra cosa»
Luca Antonini ha deciso: quando chiuderà la sua carriera di calciatore tornerà a vivere a Genova: «È la città giusta per mettere le radici», ha dichiarato il difensore del Livorno, che ha vestito per due anni la maglia del Genoa. Nell’intervista rilasciata a Il Secolo XIX l’ex rossoblù ha parlato del derby della Lanterna, partendo dalla vittoria del 15 settembre 2013: «Me la ricordo bene quella serata, venivamo da un periodo abbastanza brutto ed era la mia prima partita con la maglia del Genoa. Otto minuti e faccio gol. Non mi era mai capitato in un derby, quelle sensazioni mi sono rimaste nel cuore. In squadra c’erano giocatori di gran carattere, di temperamento. Ci preparammo bene, scendemmo in campo con una cattiveria diversa rispetto alla Sampdoria. Vincemmo tutti i contrasti, quella partita fu subito nostra».
Da allora, però, il Genoa non ha più vinto contro la Sampdoria. Lui assicura il suo sostegno: «Sarò al Ferraris, non me lo voglio perdere. Ho giocato per una stagione nella Samp, ho esordito in A e di quell’esperienza conservo un buon ricordo. Ma il Genoa è un’altra cosa, il mio cuore ormai è rossoblù. Quando guardi la Nord resti a bocca aperta. Avrei voluto terminare la mia carriera indossando la maglia del Genoa. Ecco, quando lo guardo giocare, ogni volta che vedo il Ferraris e la tifoseria mi rode un po’. Però lo accetto, fa parte della vita». Chi potrebbe sbloccare il derby? «Mi viene da dire Fiamozzi, che ancora non ha segnato. L’importante è che si metta subito in chiaro chi comanda questo derby».
Su Gian Piero Gasperini, che potrebbe disputare il suo ultimo derby: «Mi riesce difficile immaginare un Genoa senza di lui, per come fa giocare la squadra e i risultati che ha ottenuto. Se dovesse andare via, chiunque arriverà avrà a che fare con un’eredità difficile. Io lo ringrazio, perché mi ha insegnato a giocare in un ruolo diverso da quello in cui avevo sempre giocato. Al secondo allenamento mi disse che secondo lui dovevo giocare in difesa, difensore di destra. Per me è stato un valore aggiunto». E potrebbe magari provare a superare il suo maestro: «Futuro da allenatore? Sì, mi ci vedo. Ho già il patentino B, voglio cominciare dai ragazzini per poi crescere. Non voglio partire subito dall’alto, non voglio correre il rischio di bruciarmi subito». La carriera da calciatore, però, è ancora in ballo: «Ho ripreso a giocare con continuità. Qui a Livorno ho trovato uno staff che mi sta aiutando tanto. Ora dobbiamo cercare di salvarci, siamo penultimi e abbiamo un calendario molto difficile».