Amarcord - Andrea Raggi, dalle papere al Dall'Ara al Louis II - Samp News 24
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2015

Amarcord – Andrea Raggi, dalle papere al Dall’Ara al Louis II

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Da emarginato in Serie A a protagonista tra i campioni del Monaco. Che la storia calcistica di Andrea Raggi abbia dell’incredibile non siamo certo i primi a ribadirlo, a maggior ragione alla luce del suo breve ma intensamente brutto trascorso in blucerchiato. Intensamente brutto, poi, intendiamoci: in una squadra orfana di quel Christian Maggio sarebbero stati in tanti a sfigurare al semplice paragone. Ma Marco Di Vaio in quel Bologna – Sampdoria 3-0 deve più di un ringraziamento all’ex numero 84 della Sampdoria. O ancora, quell’assist a Padoin in Sampdoria – Atalanta 1-0 grida tutt’oggi vendetta. Giusto per fare due esempi.

Eppure la scuola Empoli avrebbe dovuto essere garanzia di una certa qualità. Eppure Zamparini lo aveva reputato meritevole di un investimento non indifferente… di cui non rientrò mai. La verità è che non è mai stato troppo facile trovare una collocazione tattica adeguata al difensore spezzino e ciò ha di molto influito sul suo rendimento nel periodo più cruciale della carriera, quello in cui avrebbe dovuto dimostrare di sapere che cosa fare da grande. A destra in una difesa a tre? Terzino destro classico in un 4-4-2? Laterale in un centrocampo a cinque? Alla Sampdoria giocò in tutte le posizioni, sballottato da una parte all’altra del campo. Privilegiata la corsia destra di centrocampo, nella speranza che schierato lateralmente potesse dare maggiori garanzie rispetto a quello Stankevicius mai troppo apprezzato dalla piazza e dall’allenatore stesso, Walter Mazzarri

Dopo il semestre genovese, più redditizio dal punto di vista della pesca che del pallone, Andrea Raggi proseguì il suo peregrinare: prima Bologna, poi Bari, quindi nuovamente Bologna. E poi, l’offerta della vita. Quello che sarebbe potuto sembrare un passo indietro in seconda serie francese, si rivelò la scelta più azzeccata mai compiuta: il Monaco di Claudio Ranieri, desideroso più che mai di tornare ai fasti di inizio millennio, puntò sull’italiano per la difesa: triennale a 1,2 milioni a stagione, vita da re nel principato. E chi ci pensa più alla Serie A?

Dal 2012 Andrea Raggi in Francia ha trovato la sua dimensione crescendo anno dopo anno, diventando un punto fermo della retroguardia monegasca. Il resto della storia lo conosciamo molto bene. Il “pacco” della Serie A, l’ennesima bella incompiuta del nostro calcio, si è legato all’unica squadra che abbia veramente creduto in lui fino al 2018. E questa sera, con i suoi compagni, cercherà di strappare la qualificazione alla Juventus. 

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