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Albisetti: «Sampdoria salvata con coraggio e prudenza. E su Ferrero…»

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Roberto Albisetti, esperto in economia e finanza, ha parlato della cessione della Sampdoria: tutti gli aspetti controversi

Roberto Albisetti, esperto in economia e finanza, ha parlato della cessione della Sampdoria: tutti gli aspetti controversi. Le parole a Telenord.

TIFOSI«Non c’è dubbio che i tifosi siano un valore tangibile, la Sampdoria può avere con una certa facilità 20mila abbonati. Questo valore è per forza stato riconosciuto da chi ha avuto l’interesse. Il valore monetario che è stato messo sul tavolo è ancora da chiarire». 

AUMENTO DI CAPITALE«La chiave di volta è stata l’approvazione dell’aumento di capitale. C’è stata l’interpretazione della normativa della nuova legge fallimentare. Lì hanno studiato tutte le soluzioni. In più, dato che si sono dovuti stilare dei contratti, con una rapidità straordinaria, i nuovi proprietari sono emersi un mese e mezzo fa. Noi non conosciamo su cosa si sono messi d’accordo, ma il fatto che abbiano deciso di farlo gradualmente con un prestito che viene a poco a poco convertito in capitale, questo ci fa capire che gli accordi sono complessi. Quello che era fondamentale era l’approvazione del bilancio, cosa che è stata fatta. Come chiudevano il bilancio lo sapevano anche sei mesi fa, lo hanno fatto all’ultimo. Che si sia fatto tutto in ritardo è palese».

GROSSO«Mi fa piacere sapere che sa dare ritmo alla squadra e che con il Frosinone abbiano finito il campionato non con le gambe molle».

BILANCI«Da 2018 a oggi la Sampdoria ha chiuso in perdita, fino al 2018 sono stati in positivo. Il socio non ha dovuto ripianare le perdite perché il socio si basava solo sul player trading, ma questa non è la normalità in una società di calcio. Cinque anni di perdite continuative, nel momento di crisi dovuto alla pandemia che causa un indebitamento molto alto, porta all’insolvenza. I numeri già del 2021 ti facevano capire dove stava andando la Sampdoria, se ne sono accorti solo un anno dopo».

INCASSI«La Sampdoria non è l’Inter, quindi gli incassi che ha riguardano diritti tv, merchandising, stadio. Facendo dei conti con gli indici di bilancio si capiva perfettamente la situazione. Le banche quando prestano si rendono conto che sono sovraesposte, dall’altra parte bisognava andare a chiedere al socio come credeva di andare avanti. Non si può continuare a vendere calciatori. Ad inizio del 2023 si sono arresi di fronte all’evidenza, ma c’era già sei mesi prima questa evidenza».

RADRIZZANI«Radrizzani ha avuto più flessibilità nel gestire il vecchio azionista come controparte, diversamente dagli altri fondi che si sono avvicinati. Ha avuto intelligenza emotiva nella gestione dei rapporti. Non ha avuto delle negatività frontali con Ferrero. Quando si diceva che qualcosa bisognava lasciare a Ferrero era logico, come era logico che Garrone non gli avrebbe lasciato nulla. Una struttura che parte con un POC e aumenti di capitale parziali, lascia delle aperture che ci siano anche altri creditori che possano convertire in azioni e come azionisti minoritari poi si accordino per rivendere le loro quote agli azionisti di maggioranza. Queste cose si possono fare, bisognerebbe conoscere i tipi di accordi fatti».

FERRERO«L’abbattimento di capitale e la proporzione dipende da quanto nel bilancio era valutato il patrimonio netto: quando la perdita supera il patrimonio netto, la società o si dichiara insolvente o c’è l’aumento di capitale. L’aumento di capitale graduale diluisce l’azionista vecchio, in questo caso Ferrero. Radrizzani l’ha presa con la maggioranza, quanto è rimasto alla vecchia proprietà non lo sappiamo ancora, vanno consciuti i rapporti di conversione del diritto di opzione. La fantasia, con dei bravi commercialisti e avvocati, ti porta a fare molte cose. Potrebbe essere rimasta una piccola partecipazione a una banca amica di Ferrero che può avere un accordo con l’ex proprietario».

PROFESSIONALITA’«Per congeniale questa operazione ci voleva fantasia, coraggio e prudenza al tempo stesso. Quando ho visto che hanno iniziato a fare delle conversioni graduali ho capito che sono prudenti, hanno tre mesi davanti per arrivare all’omologazione».

EVENTI«Alla fine dei conti ci sono tre eventi su cui si è basato lo sviluppo degli ultimi quattro mesi. Il primo: il consiglio di amministrazione che ha preso consapevolezza che non c’erano più soldi e bisognava andare in composizione negoziata, un armistizio prima della resa. Il secondo: quando sono riusciti a fare andare avanti l’assemblea del 30 maggio per l’aumento di capitale, questo dovuto a una interpretazione della nuova legge fallimentare. Il terzo: che Radrizzani e Manfredi si sono inseriti con coraggio. Il fatto che ci fosse poi Barnaba con Garrone, davano una sicurezza in più. Radrizzani e Manfredi hanno lavorato con freddezza e rapidità. Non hanno concluso ancora tutto, sarebbe impossibile, ma hanno fatto molto».

QSI«Ci sono molte opzioni, bisognerebbe sapere cosa si stanno dicendo nelle stanze dei bottoni. È chiaro che qualora un piccolo azionista voglia vendere il suo pacchetto, può esserci una trattativa a due».

AL THANI«Non credo che una persona seria, come ritengo Vidal, abbia fatto una boutade. Ma che non ci fossero i soldi è palese. L’offerta può essere formulata, ma ci devono poi essere i quattrini. Avevo fatto una piccola investigazione con il Qatar, dove ho lavorato. Questa gente usa i loro avvocati, i soldi non li versano prima di avere valutato ogni singolo aspetto, hanno i loro fondi, le loro banche. Se Vidal ha detto che c’erano delle intenzioni, qualcosa ci sarà stato».

CALCIOMERCATO«L’attenzione adesso, fino a settembre, sarà ancora su questioni amministrative. Non credo che faranno investimenti eclatanti. Dovranno attrezzare la squadra per far fronte alle cessioni dei calciatori che hanno mercato, dovranno prendere calciatori di categoria. Speriamo che trovino un altro Bazzani».

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