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2013

La domenica con Lei – L’incomprensibile leggerezza del credersi salvi

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Dalla surreale debacle di Is Arenas contro il Cagliari è passato un mese. Da allora tre settimane senza giocare fino alla partita di Bergamo: un buon punto e un rendimento appena sufficiente. Comprensibile dopo settimane senza gare ufficiali. Alcuni giorni dopo una buona prestazione e una immeritata sconfitta contro la mediocre Inter di Stramaccioni. Infine il Palermo in casa: mai scesi in campo. La domanda che si fanno tutti i tifosi è sicuramente: ma come si fa a non giocare una gara di questa importanza? Cosa è passato per la testa dei giocatori? Ora cercherò di analizzare con razionalità la partita, anche se, lo ammetto, è difficile.

Ho già anticipato alcune considerazioni nelle pagelle che ho scritto Domenica (leggi qui) ma ritengo sia giusto partire da un presupposto: la Sampdoria ha giocato in maniera abominevole e il Palermo ha strameritato la vittoria. Ma andiamo con ordine. Le due formazioni si sono affrontate con moduli speculari (3-5-2) puntando tutto sul buon esito dei duelli individuali. Inutile dire che i giocatori blucerchiati sono usciti nettamente sconfitti in ognuno di essi. Rossi, a causa delle assenze di Poli e Krsticic, inserisce a sorpresa Soriano (e non Maresca) arretrando Obiang, nel ruolo di regista, affiancandogli Munari. La sufficienza e pochezza di Soriano, la stanchezza di Obiang e le difficoltà di condizione di Munari hanno dato al centrocampo un ritmo di una lentezza disarmante. Questo aspetto generale è stato reso molto evidente nel particolare dal duello Munari- Kurtic con quest’ultimo che è andato a tutt’altro ritmo portando a spasso il buon Gianni che è riuscito a malapena a prendergli la targa. Nel vuoto generale di questa partita non è mancata nemmeno la totale aridità dell’intesa Eder-Icardi. I due, che sono andati a ritmi da cerimonia funebre per tutta la gara, si sono cercati invano decine di volte senza trovarsi quasi mai se non per sbaglio. Irritanti soprattutto i veli davanti all’area, riusciti appena una volta su dieci. Pochino direi. Non mi voglio nemmeno addentrare sulla questione Icardi perché, se vogliamo farne una analisi puramente tecnica, è da troppo tempo che non gioca una partita qualitativamente comparabile a un decimo delle esaltazioni che ha avuto in questi mesi. Miglior marcatore dell’anno solare va bene ma mica tutti possono permettersi di giocare contro il Pescara . L’aspetto più preoccupante però è la difesa, la nostra arma vincente nel recente passato, che da troppe gare subisce passivamente. Movimenti titubanti, allegria generale e rinvii in fallo laterale da oratorio sono sintomo di difficoltà evidenti. I gol subiti sono da censura: nel primo Romero e Estigarribia (un fantasma) sono riusciti a far segnare un gol all’incredulo Von Bergen. Nel secondo Ilicic, in versione Zidane, si è bevuto tutta la difesa doriana (in modalità birillo) mentre nel terzo Costa è praticamente svenuto non guardando nemmeno l’uomo che stava marcando (perché stava marcando a uomo vero Rossi?). Difficile analizzare una partita non giocata come questa e troppo facile evidenziare errori macroscopici come quelli fatti dagli uomini di Rossi. Anche il tecnico non è esente da colpe come è giusto che sia. Non ho capito l’esclusione di Maresca, uomo di grande spessore oltre che ottimo calciatore, e l’atteggiamento prudente e rispettoso (la marcatura iniziale di Eder su Rios completamente inutile) nei confronti di una squadra coraggiosa si ma che non vinceva in trasferta da un anno.

La Sampdoria di ieri mi ha ricordato quella di Cavasin che riuscì nell’impresa di retrocedere a discapito di squadre nettamente inferiori. Non è il caso di allarmarsi a tal punto ne di disfare tutto ciò che di buono è stato fatto da mister Rossi e dai ragazzi. Così però non si va da nessuna parte. O forse si…

SEGNO PIÙ
Non ho così tanta fantasia da trovare qualcosa di positivo in questa partita.

SEGNO MENO
La prestazione e l’atteggiamento della squadra in versione Serie B.

DA RIVEDERE
Di Samp-Palermo spero di non rivedere nulla per un bel pezzo.

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