Cassano, il ritorno (da avversario) è vicino - Samp News 24
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2013

Cassano, il ritorno (da avversario) è vicino

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E’ un periodo complicato per Antonio Cassano, ma non possiamo dirci sorpresi da ciò che sta accadendo nella sua nuova avventura interista. Il barese, tanto genio quanto sregolatezza, sta avendo un periodo difficile, a causa delle sue solite intemperanze caratteriali. Il fatto di avere trent’anni non cambia l’indole del personaggio: una sorta di fusione tra Peter Pan e Gianburrasca, a metà tra i sogni che provocano le sue giocate e gli incubi derivanti dai suoi colpi di testa fuori dal campo. E adesso arriva il ritorno a Genova, il luogo della massima esposizione, degli apici di classe, dove Cassano è stato vicino a dare il massimo. Sopratutto nell’ultimo anno con la Samp era in grandissima forma: all’inizio della stagione 2010/2011, stava diventando anche più incisivo sotto rete.

Poi, il litigio con Riccardo Garrone per la consegna di un premio e la solita “cassanata”, su cui il presidente non poteva passare sopra, perché la gestione del gruppo è importante. Cassano aveva già i suoi vantaggi, non poteva passarla liscia anche quella volta, nonostante l’amore di Riccardo verso il barese. Casi del destino: l’ultima partita giocata da Cassano con la maglia blucerchiata fu proprio a “San Siro” contro i nerazzurri. Un 1-1 firmato dalle reti di Guberti e Coutinho, cancellato però dalle voci nei giorni successivi e dall’esclusione del barese dalla prima squadra. Da quel momento, ci fu il tentativo (forse a torto) di pagare pur di mandarlo via ed il passaggio al Milan.

Con i rossoneri, l’attaccante ha reso bene nei sei mesi del 2011 e benissimo quando è iniziata la nuova stagione; poi l’ictus al ritorno da Roma ed il lungo recupero. Tutto pur di esserci agli Europei del 2012, dove Cassano è stato comunque protagonista, tanto che l’Italia è riuscita a raggiungere la finale anche grazie alle sue giocate; contro l’Irlanda e contro la Germania, “Fantantonio” è stato fondamentale. Il ritorno a Milanello è stato rumoroso: dopo le partenze di Thiago Silva ed Ibrahimovic, Cassano ha puntato i piedi e ha fatto le solite bizze, portando alla creazione del solito scambio intracittadino: Pazzini al Milan, il barese all’Inter. Nella conferenza stampa, citandosi, ha detto: «Dopo il cielo, c’è l’Inter». Un’altra “cassanata”, seppur semantica.

In una squadra in pieno rinnovamento, Cassano ha trovato forse l’allenatore che più gli somiglia a livello caratteriale: quel Stramaccioni che, in conferenza stampa, ti risponde come se ti stesse facendo un favore, con quella bocca un po’ inarcata. Come Cassano, che – in tempi non sospetti – disse come si esaltasse quando giocava contro le grandi, mentre era più sottotono nei match meno importanti. Il suo tecnico, d’altronde, non si è smentito: ha battuto la Juventus, ha vinto un derby, ma sta perdendo molte partite contro le piccole. Ed è fumantino, come il barese: ricordate l’aria di sfida con cui andò a cercare di stringere la mano all’arbitro in un famoso Inter-Cagliari? Ciò nonostante, le somiglianze non sono bastate: Cassano ha comunque discusso anche con l’allenatore a lui più simile, in uno scontro come tanti negli spogliatoi. Quando però c’è il barese di mezzo, ogni scontro assume le dimensioni di un tornado.

E così, le voci di un suo addio, di una nuova “botta da matto” sono aumentate. Proprio in questo momento così difficile, Cassano torna a Genova da ex. Per ora, l’aveva fatto una sola volta: gennaio 2011, partita di Coppa Italia, Sampdoria-Milan 1-2. Il barese entra verso la fine e la Sud non gli perdona la poca riconoscenza dimostrata verso l’ambiente sampdoriano durante la conferenza stampa di presentazione al Milan. I rossoneri vincono, i tifosi blucerchiati lo fischiano e lui incita i pochi milanisti venuti a Genova, così come faceva con i tifosi della Sud quando vestiva la nostra maglia. Ora lo incontriamo di nuovo: chissà come sarà..

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