2013
Ancora Rossi a Samp Tv: «Salvezza a 40 punti. Per il rinnovo se ne riparlerà»
Continua poi la lunga intervista di mister Delio Rossi ai microfoni di Samp Tv, ai quali confessa che: «La salvezza? Penso che la soglia sia 40 punti per essere più sicuri che a 38. Le squadre nelle ultime posizioni? Siccome faccio calcio da tanti anni quello che decide è la matematica, questi ragionamenti li fece il Bologna 5 anni fa e poi andò a fare lo spareggio col Parma. Quindi penso che sia meglio tirarsi fuori da certe situazioni il prima possibile».
Tutti si chiedono quando arriverà il rinnovo di Delio Rossi, che con i risultati, il suo carisma e la sua esperienza, ha già conquistato tutti i tifosi: «Rinnovo a 40 punti? Si fa un gran parlare, il rinnovo è l’ultima cosa che si farà. Io firmato fino a giugno per non gravare sulle casse della società, ma anche per conoscere io la società e loro me. Io qui sto bene, sto facendo il mio lavoro al meglio e aldilà del lavoro domenicale, che è una fotografia del lavoro settimanale, un allenatore deve essere giudicato anche su quello che fa e dice negli allenamenti di tutti i giorni. Per l’anno prossimo ci metteremo a parlare a fine campionato. Aldilà dei nomi penso che la strategia per il futuro la debba fare la società in base a quello che avrà a disposizione e che vorrà fare. Ci sono squadre molto più forti di noi; ci sono cinque o sei squadre fuori dalla nostra portata, ma a me piacerebbe poter lottare dietro queste».
Il mister passa poi ad analizzare aspetti più tecnici della sua squadra: «Penso che questa squadra abbia delle potenzialità. Va assemblata e forgiata. Quando sono arrivato dovevo trovare un sistema di gioco per coinvolgere il maggior numero di giocatori. Quando subentri in corsa penso che il punto fondamentale sia trovare un sistema di gioco che coinvolga più giocatori. Puoi essere bravissimo a fare il 4-4-2, ma se non hai i giocatori può risultare deleterio. A me succede che mi devo adattare, a differenza di miei colleghi».
L’idea di “allenatore” di Delio Rossi è molto chiara e precisa: «Un allenatore di calcio non deve essere un allenatore di moduli. Nell’ambito dei giocatori che ha a disposizione deve portare le sue idee di calcio. Il “grande” giocatore già caratterizzato ha già i pregi ed i difetti, mentre il giocatore giovane è da plasmare al di fuori del lavoro in maniera analitica. Quando si è professionisti, a volte, non si ci vuole sacrificare».