2013
De Silvestri ed il Parma: «La mia unica vittima..»
E’ un Lorenzo De Silvestri rinato grazie alla cura Rossi; però, i tifosi blucerchiati attendono che metta dentro la sua prima rete in blucerchiato. Oltretutto, al “Ferraris” arriva il Parma, l’unica squadra a cui il difensore abbia mai segnato in Serie A, come conferma a SampMagazine: «E’ da qualche gara che ci penso: ho avuto qualche occasione buona per far gol, ma non sono stato abbastanza preciso. Inoltre, il Parma è l’unica squadra a cui abbia mai segnato in Serie A. Il primo gol lo feci il 3 aprile 2010, al “Tardini”: Prandelli (allora tecnico della Fiorentina, ndr) mi fece giocare esterno alto e segnai con un tocco di punta. Mi sono ripetuto la stagione successiva, stavolta al “Franchi”: fu una bella sensazione realizzare un gol davanti ai miei tifosi, ma ricordo con più affetto quello di Parma, perché è stato il primo».
Se davanti segna comunque qualcun’altro, la difesa si è chiusa a riccio: «Siamo migliorati molto da quando è arrivato il mister, ma sarebbe sbagliato elogiare solo il reparto arretrato: il merito è di tutta la squadra. Gli attaccanti si fanno il cosiddetto “mazzo” e ci permettono di stare tranquilli». Quanto c’è di Delio Rossi in questa Samp? «Molto. Lui ed il suo staff si sono messi a nostra disposizione, noi abbiamo fatto altrettanto: solo così si possono spiegare i risultati ottenuti, che ci stanno dando ragione e stanno migliorando l’alchimia tra di noi». Ci sono stati periodi difficili, in cui magari De Silvestri avrà pensato di aver sbagliato nel scegliere la Samp: «Vero, ci sono stati momenti difficili, ma non ho mai fatto polemica e ho continuato ad allenarmi come sempre. Del resto, lo spogliatoio ha fatto il massimo per farmi sentire a mio agio; perciò, ora, è giusto guardare avanti».
Da quando è arrivato Rodriguez, il rendimento dell’ex Lazio è migliorato: «La concorrenza è solo una cosa positiva, perciò va bene così. La dimostrazione viene da Rossini: era stato messo da parte, ma adesso si è rivelato importante per noi e si è riuscito a rilanciare. Tutti devono essere pronti a giocare». E lo spirito dei tifosi sampdoriani? «C’è una differenza notevole con le altre avventure che ho fatto. A Roma e Firenze c’è spazio tra curva e campo, qui no e lo senti; quando vado sul fondo, sento i tifosi che mi incitano. Inoltre, i supporters sono fantastici ed io mi sono affezionato a loro: ho apprezzato molto l’applauso di domenica, significa che sto lavorando bene». Un giudizio su Genova: «Mi piace molto: l’ho visitata un po’, anche grazie a degli amici che mi sono fatto fuori dal campo, e devo dire che mi affascina. Passeggiare in corso Italia è fantastico. Se mi piacerebbe rimanere? Volentieri, ma non dipende solo da me. Per ora, pensiamo solamente alla fine di questo campionato. Ci sono dodici partite per salvarci, poi parleremo anche del mio futuro».