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Roma – Samp: ai numeri meglio i giallorossi, in campo bella la Samp
Parlare della partita di ieri della Sampdoria contro la Roma, guardando ai puri dati statistici, non riflette minimamente quello che è maturato in campo nelle due, ben distinte, frazioni di gioco. L’interruzione, lunga, ha determinato un capovolgimento di fronti notevole e parlare di dominio giallorosso, come i dati farebbero sembrare, non è per nulla corretto.
Per citare i puri dati statistici la Roma ha tirato in porta ben 16 volte rispetto alle 8 volte della Sampdoria, di cui 12 chiare occasioni da gol contro le sole 5 della Sampdoria. Anche il conto delle azioni manovrate dei giallorossi è di molto superiore a quello dei blucerchiati 21 contro le sole 12. Quasi in linea invece il dato delle palle perse e recuperate: 38/18 per la Roma, 34/21 per la Sampdoria. Nainggolan è stato quello che ha perso più palloni nell’arco della partita, mentre per i blucerchiati Alvarez e Muriel: tutte e tre con otto palle perse nel corso del match.
Il migliore dei blucerchiati resta comunque Muriel con tre tiri in porta, tre chiare occasioni da gol, con una realizzata. Segue ovviamente Quagliarella, secondo marcatore, con una occasione da gol realizzata e due tiri in porta totali. Per la Roma il migliore è stato Salah con le sue cinque occasioni da gol, segue il secondo marcatore Dzeko con le tre occasioni da gol, per entrambi una sola concretizzata.
Szczesny non ha fatto meglio di Viviano, anche se i numeri sembrano dire questo con le cinque parate eseguite contro le quattro del blucerchiato. Di fatto però nel secondo tempo, come anche affermato da Muriel nel post partita, è il portiere blucerchiato a negare più volte lo specchio della porta ai giallorossi e a tenere in partita la sua squadra fino al rigore. Un bilancio che, guardato dalla parte dei numeri non riflette minimamente la situazione in campo dove la Sampdoria ha fatto la sua partita nel primo tempo e poi ha subito dopo la pausa il pressing dei giallorossi, restando condannata da un rigore oltremodo dubbio concesso allo scadere del secondo tempo.