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Iachini: «Eder e Pellè? Raccontai a Conte quanto furono importanti per la mia Samp»
Antonio Conte ha sicuramente tantissimi meriti per la riuscita dell’Italia in questo Euro2016. La verità è che in pochi credevano che avessimo qualche possibilità di passare la fase a gironi, ancora meno di vedere l’Italia vincere contro la Spagna, per cui i meriti di Conte ci sono e vanno riconosciuti.
Di fatto le convocazioni fatte hanno dato ragione a lui, questa squadra vince e convince. Merito anche dei suoi attaccanti: Pellè e Eder che hanno saputo trascinare la squadra con i loro gol. Ma la coppia Azzurra era già stata una coppia in blucerchiato, sotto la gestione Iachini, quattro lontanissimi anni fa. Graziano Pellè esordì in blucerchiato in Sampdoria – Empoli prendendo il posto proprio di Eder, staffetta tra i due attaccanti in quel match vinto per 1-0. In quella stagione Pellè farà quattro gol, Eder cinque poi le strade dei due si divideranno a fine campionato: uno resta e l’altro parte.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Beppe Iachini parla dei due ragazzi che ha allenato insieme, per primo. E che ora si trovano di nuovo a condividere maglia e spogliatoio per la Nazionale di calcio: «Pellè è alto, forte di testa e bravo di piede, Eder brevilineo, tecnico e scattante: il lungo e il corto, un classico dell’attacco. Pellè l’avevo notato nel Parma, Eder l’avevo allenato al Brescia: così alla Samp, dove c’era anche Pozzi, creai il duo. Li prendemmo a gennaio: pochi mesi insieme, ma fondamentali. Massima disponibilità al lavoro in non possesso, intelligenza, attitudine alla profondità. Eder passa per seconda punta, ma all’occorrenza sa muoversi da prima. Si integrano alla perfezione.
Conte e io siamo vecchi amici, calcisticamente ‘figli’ di Carlo Mazzone: da giocatori lo abbiamo avuto come mister, Antonio a Lecce e io ad Ascoli. Condividiamo la cultura dell’intensità del lavoro, spendiamo molte ore sul campo. Tempo fa ci siamo incontrati a cena e abbiamo parlato di Eder e Pellè, ad Antonio ho raccontato di quanto fossero stati importanti nella mia Samp. Sono strafelice che sia riuscito a farli funzionare ad altissimi livelli».