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2015/2016, il pagellone: Niklas Moisander

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Capitano della Finlandia e dell’Ajax, arriva in estate alla Sampdoria per rinforzare la qualità europea della squadra blucerchiata in vista degli impegni di Europa League. Peccato che i blucerchiati non passino neanche il turno preliminare, eliminati dai serbi del Vojvodina.

Niklas Moisander sbarca a Genova con molti pregi e pochi difetti: non è costato nulla, strappato ai “lanceri” dell’Ajax a parametro zero, di cui era Capitano e perno difensivo insostituibile; mancino, può agire sia da centrale che all’occorrenza da terzino; con tanta esperienza nelle Coppe Europee e in campo internazionale con la maglia della sua nazionale.

La sua esperienza in blucerchiato parte subito male: un infortunio alla schiena durante il ritiro a Ponte di Legno lo costringe a saltare sia il disastroso esordio(ed epilogo) in Europa League che quello in campionato contro il Carpi. Il finalndese debutta in serie A alla seconda giornata, contro il Napoli, quando sostituisce Eder al 89′.

L’esordio da titolare arriva nella partita successiva, contro il Bologna, come compagno di reparto di Silvestre. Zenga lo conferma per il match con il Torino, dove però non sforna una prova impeccabile, come tutta la squadra. Il peggio però arriva nella partita di Bergamo contro l’Atalanta, dove sigla un incredibile autogol dopo soli 6 minuti. Segnale che, forse, il giocatore era stato un pò troppo sopravvalutato.

Zenga gli dà comunque ancora fiducia e, dopo una discreta prova con l’Inter, gioca di nuovo molto sotto la sufficienza a Frosinone. Da quel momento, il finalndese perde il posto da titolare a favore della più solida coppia Silvestre-Zukanovic.

Dopo l’esonero dell’ex allenatore di Catania e Palermo, Montella lo ripropone titolare a Udine, affidandosi poi a lui anche nelle successive partite. Il finlandese alterna errori grossolani, più che altro di concentrazione, a ottimi recuperi e anticipi: insomma, il potenziale c’è, ma manca spesso la giusta applicazione.

Fino a gennaio, Montella lo propone come centrale di destra, in coppia con Zukanovic, preferendolo quasi sempre a Silvestre. Dopo il mercato di riparazione e il passaggio alla difesa a 3, Moisander diventa il titolare di sinistra del terzetto. Ma il suo rendimento in campo non cambia rispetto alla prima parte di stagione: errori, qualche buona cosa, ma da uno con la sua esperienza ci si aspetta di più.

I problemi fisici poi lo costringono a qualche stop di troppo, non riuscendo mai quindi a giocare troppe partite di seguito. Il suo ultimo match da titolare è quello del 10 aprile, con la vittoria per 2-0 sull’Udinese. Un problema muscolare chiude la sua prima stagione italiana con 22 presenze e 1 autogol.

Una stagione che non può essere che da 5: sia per le prestazioni, troppo altalenanti, che per le aspettative verso un calciatore che doveva far fare il salto di qualità alla difesa della Sampdoria.

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