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Zenga: «Montella non è andato in B solo grazie a Viviano. Ferrero è meno “Social”»
La lunga disamina di Walter Zenga passa poi ad analizzare quello che lui ha fatto alla Sampdoria e quello che poi è riuscito a fare Vincenzo Montella. Ferrero è sotto accusa da parte della tifoseria come un tempo fu sotto accusa lo stesso Zenga: per l’allenatore è una ruota che gira. Ieri è toccato a lui, oggi tocca al Presidente della Sampdoria: «Ferrero nel mirino? Un po’ se lo merita perché mi faceva vedere i messaggi di chi gli scriveva “sei un grande, salta con noi ma caccia Zenga”. Oggi è girato vento contrario, ce la farà? Si auto-esonera? Ho notato che fa meno tweet Forse lui e il ds Osti hanno capito che una cosa è il calcio e l’altra sono i Social, intrecciarli non è professionale. E un’altra cosa che mi rinfacciava Ferrero era di non mostrarmi rabbioso in panchina. Qui un sassolino me lo tolgo: ma Montella sempre sorridente dopo i K.O? Vincenzo, senza rancore…».
Il campionato di Montella è stato fallimentare e la salvezza è arrivata solo grazie a Viviano: «Montella è l’astro nascente, io quello che fa “palla lunga e pedalare”. Sopo in toto quello che ha detto il mio amico Serse Cosmi. Noi allenatori non dobbiamo fare i fenomeni dipendiamo dai calciatori. Io avevo Viviano che parava e Eder che segnava, questo mi ha fatto fare bene. A Montella hanno tolto Eder e non è andato in B grazie ai due rigori parati da Viviano. Stop. Questi i fatti, il resto sono palle.
E i giovani? Io ho lanciato Pedro Pereira, Ivan, con me Muriel ha segnato. Correa è venuto fuori. Non lo dico per vantarmi ma per me un progetto è puntare sui giovani altrimenti non hai futuro. Cassano? Basta con questa storia! Non ho mai litigato con lui. Certo, gli dicevo che era fuori forma ma il programma era che sarebbe stato l’ideale rincalzo di Muriel quando lui calava» continua al Secolo XIX.
I programmi per il futuro di Zenga iniziano dagli Europei: «Intanto commenterò gli europei in TV, quindi anche chi mi detesta mi dovrà sopportare – ride – Poi ho varie trattative per un’altra panchina, perché grazie al cielo c’è chi mi considera un buon coach. Ho parlato con Cellino per il Leeds, sfida che se permettete è “alla Zenga”. O chissà magari torno in Italia».